lunedì,Aprile 29 2024

«Il Porto di Bagnara non è sicuro». Non è solo emergenza ambientale

Il custode giudiziario ci ha spiegato le tante problematiche che interessano l'infrastruttura mentre i pescatori chiedono di non saltare la stagione di pesca ormai alle porte

«Il Porto di Bagnara non è sicuro». Non è solo emergenza ambientale

«Adesso sembra che ci siano fondi per mettere in sicurezza il porto ma bisogna vedere quando faranno questi lavori perché il porto di Bagnara così come è adesso non ha nessuna sicurezza».

A Bagnara, dopo il sequestro del porto nel quale i carabinieri hanno riscontrato lo sversamento di rifiuti ed altre attività non autorizzate, i pescatori oltre a chiedere di essere messi in condizioni di poter lavorare e non perdere la stagione ormai alle porte,sollevano anche la questione sicurezza all’interno del porto evidenziando come spesso durante le mareggiate le imbarcazioni siano costrette a cercare riparo al vicino porto di Villa San Giovanni. «L’infrastruttura è danneggiata a nord-est. Quindi non è solo una questione ambientale,la corrente trasporta di tutto e di più. Per questo penso che sequestrare ora il porto, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo passato tra la pandemia e il maltempo, è una mazzata. Siamo abbandonati, si deve trovare una soluzione».

La conferma dal Comune

L’infrastruttura, nonostante sia di vitale importanza per l’intera marineria di Bagnara e per l’economia di tutto il paese, ormai da anni soffre della mancanza di una continuità gestionale. Infatti, la gestione da tempo viene data in modo temporaneo e questo non consente di effettuare gli interventi necessari,e questa mancanza di continuità adesso pesa sulle spalle dei pescatori Diverse e di varia natura sono le problematiche presenti al porto come ci ha spiegato l’ingegnere responsabile dell’ufficio tecnico di Bagnara Giancarlo Morello che è anche stato nominato custode giudiziario del porto.

«Al momento sono pochissime le persone autorizzate ad entrare al porto e noi faremo di tutto, nel minor tempo possibile per dare delle risposte. Avevamo già in programma di fare il bando per 10 anni perchè la concessione attuale scade a giugno, quindi stavamo lavorando su quello, inserendo anche le varie soluzioni a queste problematiche, come la video sorveglianza o lo smaltimento degli oli esausti. Il porto – conferma il responsabile – è comunque in una situazione abbastanza problematica di per sé perché abbiamo registrato un cedimento del molo di soprafluttoe sono in corso le operazioni per cercare di metterlo in sicurezza il più presto possibile. Insomma, è una situazione molto problematica su più versanti».

Possibili soluzioni

Una situazione, dunque, che va ben oltre la questione ambientale che ha portato al sequestro del porto ma per la quale sono già state vagliate delle soluzioni, ci spiega il custode Morello: «Bisognerebbe fare degli investimenti e interventi infrastrutturali che richiedono, per ammortizzare i costi, un orizzonte temporale più ampio dei sei mesi o di un anno».

Il Comune guarda, dunque, al futuro ma i pescatori, invece, continuano a chiedere una soluzione a breve termine per non perdere la stagione di pesca ormai alle porte. «Qui la corrente è forte – ci spiega uno dei pescatori della Marineria di Bagnara – è porta di tutto e di più. Anche i pescatori sicuramente qualcosa la fanno ma in questo momento sequestrare il porto e mettere così a disagio tutta la categoria sembra un pò superfluo.Anche pensando a tutto quello che abbiamo passato nell’ultimo anno non solo con la pandemia ma anche con il maltempo. Noi siamo abbandonati, si deve trovare una soluzione, come si trova nei casi eclatanti. Questo è un caso eclatante e si deve intervenire».

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