domenica,Maggio 12 2024

Il boss Labate non viene interrogato e la richiesta di rinvio a giudizio è nulla

Inchiesta "Heliantus", il mammasantissima di Gebbione aveva chiesto di essere interrogato dopo l'avviso di conclusione delle indagini. Ma la Dda non lo ha sentito. L'interrogatorio si farà nei prossimi giorni

Il boss Labate non viene interrogato e la richiesta di rinvio a giudizio è nulla

Il gup di Reggio Calabria Karin Catalano, nell’ambito del processo “Heliantus”, ha dichiarato nullo il provvedimento con cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del boss Pietro Labate, capo dell’omonima
cosca di Gebbione conosciuta con il soprannome dei “Ti Mangiu”.
È stato accolta, infatti, l’eccezione dell’avvocato Francesco Calabrese che, assieme all’avvocato Salvatore Morabito, difende Labate, il principale indagato dell’inchiesta antimafia che ha fatto luce su numerose estorsioni della ‘ndrangheta ai danni di imprenditori reggini.

Quest’ultimo, infatti, aveva chiesto di essere sottoposto ad interrogatorio dopo l’avviso di conclusione indagini che gli era stato notificato dalla Dda. Non essendo stato interrogato, il gup non ha potuto fare altro che dichiarare la nullità della richiesta di rinvio a giudizio rimandando gli atti in Procura per cui Pietro Labate nei prossimi giorni sarà sentito dai pm
Stefano Musolino e Walter Ignazitto.

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