Gotha, il pm: «Per i riservati la massoneria fu strumento per consolidare capitali illeciti e gestire i flussi di voti»

«Per i riservati la massoneria fu strumento per consolidare capitali illeciti e gestire i flussi di voti». Così il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Sara Amerio durante la requisitoria del processo “Gotha” che vede alla sbarra, tra gli altri, l’ex parlamentare del Psdi e avvocato Paolo Romeo.

Afferma Amerio, in particolare «La componente riservata della ‘ndrangheta vede nella massoneria lo strumento principale per perseguire due direttrici: quella del consolidamento dei capitali profitto dell’attività illecita e dall’altra la gestione dei flussi elettorali»

E sull’avvocato, ritenuto dai pm «testa pensante della ‘ndrangheta reggina», nel corso del suo intervento il sostituto procuratore ha ricordato le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio che ha inserito «nella componente occulta della ‘ndrangheta Paolo Romeo. Abbiamo – spiega il pm – una sovrabbondanza probatoria. Abbiamo un numero di collaboratori di giustizia che nell’arco di 30 anni ci rappresentano l’evoluzione tra la società di sgarro e società di santa. Penso che la nostra tesi possa ritenersi provata».

Il pm ha poi ricostruito le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia sui rapporti tra le cosche, le logge massoniche deviate e pezzi infedeli dello Stato. La requisitoria di “Gotha” proseguirà mercoledì prossimo quando toccherà al sostituto procuratore della Dda Stefano Musolino ricostruire un’altra parte dell’inchiesta che ha portato a uno dei più importanti processi alla ‘ndrangheta.

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