«All’ospedale di Locri il violento nubifragio ha causato il cedimento di alcuni pannelli del controsoffitto nella sala d’attesa del triage del Pronto soccorso, per fortuna nessun danno a persone e qualche ora per mettere tutto in sicurezza, l’attività si svolge regolarmente e bisognerà risolvere il problema di canalizzazione dell’acqua che ha provocato il danno. Il rappresentante della Sicurezza sui luoghi di lavoro della Cisl Fp, ha preso visione dell’inconveniente e provvederà al prosieguo per la parte di propria competenza, ma resta sempre l’interrogativo della manutenzione, ristrutturazione e messa a norma dell’ospedale di Locri». Ad affermarlo è il segretario generale aggiunto della Cisl Fp Giuseppe Rubino.
«Del nosocomio – continua – si parla e si sparla in ogni occasione ma oltre la gara a trovare spunti polemici, non ci si pone importanti interrogativi, dove sono finiti i soldi per far fronte al mantenimento in sicurezza della struttura? Che fine hanno fatto i quattordici milioni di euro che dovevano preservare la struttura da “guai” ben più grossi di quelli verificatisi oggi al Pronto soccorso?
Certo è che una parte dell’investimento equivalente a tre milioni e mezzo (3.225.000 da parte dello Stato e 175.000 da parte della Regione Calabria) per un inizio lavori dicembre 2011 e data di presunta attivazione marzo 2013, per ristrutturazione, adeguamento e completamento di 6 piani fuori terra e uno seminterrato, in esecuzione all’OPCM 3635/2007, avente per oggetto “Programma commissariale di messa in sicurezza delle strutture ospedaliere di competenza aziendale”, in riscontro alla nota del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in Calabria, prot. 374/2010, finalizzata al recupero funzionale dell’intero corpo “Piastra”, trasmessi in data 28/05/2013 al Commissario delegato per l’Emergenza sanitaria in Calabria con prot. 40252, non sono mai stati assegnati, pare siano stati stornati a vantaggio del realizzando nuovo ospedale della Piana che a tutt’oggi non è stato anch’esso realizzato, sottraendo di fatto al presidio di Locri l’opportunità della messa in sicurezza.
Sicuramente il fango mediatico finora buttato sull’ospedale di Locri e su tutta l’Asp – conclude – è servito a denigrare i lavoratori e ad etichettarli come non avrebbero meritato ma anche a distogliere dalla “scomparsa” di somme importanti che impediscono agli stessi lavoratori e all’utenza di fruire di un ospedale “a norma”, come è necessario che sia».