lunedì,Maggio 6 2024

Arghillà, De Stefano: «Emblematica la situazione dell’avamposto della polizia dimenticato»

Il segretario provinciale del sindacato ha lanciato l’allarme riguardo al potenziamento degli organici ed altre criticità del territorio

Arghillà, De Stefano: «Emblematica la situazione dell’avamposto della polizia dimenticato»

«Il 33° Rapporto Italia fornito da Eurispes, nel mese di marzo 2021, ha espresso il massimo apprezzamento dei cittadini italiani nella Polizia di Stato, proprio nell’anno in cui la pandemia da Covid-19, ha sconvolto gli equilibri di tutto il paese ed è certamente inequivocabile testimonianza della capacità degli uomini e delle donne della Polizia di Stato di intercettare i bisogni reali della gente profondendo umanità e buon senso nel garantire la sicurezza interna del nostro paese».

A riportarlo in una nota è il segretario generale provinciale Giuseppe De Stefano che chiarisce «Se, dunque, l’azione quotidiana di prossimità è stata perfettamente interpretata dagli operatori su strada, sempre con la giusta umanità e la preziosa solidarietà nei confronti delle fasce più deboli, non altrettanto zelante è stata la programmazione e la progettualità dell’Amministrazione».

L’inadeguatezza degli organici degli uffici della Polizia di Stato in questi territori, sta certamente superando la soglia di allarme, molti settori sono al collasso e riescono a stento a garantire il complesso funzionamento di tutte le articolazioni dell’Amministrazione, con il rischio di generare inevitabili ricadute sul servizio da rendere all’utenza.

Se con il tempo si sono depauperati gli organici dei Commissariati di Pubblica Sicurezza della nostra provincia, tutti presidi fondamentali in quanto collocati in punti strategici, da un po’ di tempo a questa parte, tale criticità ha cominciato a caratterizzare anche molti settori della Questura, sia quelli che hanno contatto con il pubblico per il rilascio di permessi e licenze ai cittadini, sia quelli che operano dietro le quinte garantendo servizi ed assistenza per il personale.

Il Siulp lancia dunque un appello al livello centrale riguardo al potenziamento degli organici, attesa l’alta densità criminale di questo territorio. Siamo inoltre costretti a mettere in evidenza anche la carenza di mezzi e strutture, con riferimento ad un parco di autovetture a stento sufficiente a garantire i servizi d’istituto.

Duole inoltre, rilevare come i locali che ospitano gli uffici di Polizia, presso la Questura e presso il Polifunzionale “Antonio Manganelli”, di più recente costruzione, non siano più in linea con i carichi da lavoro da smaltire e presentino alcune disfunzioni segnalate nelle opportune commissioni.

Sempre sul punto, abbiamo preso atto che i poliziotti reggini che vi prestano servizio, trascorreranno la seconda estate consecutiva, che tra l’altro si preannuncia molto afosa, senza il conforto dell’aria climatizzata, a causa dell’inefficienza dell’impianto centralizzato, il cui ripristino ristagna inesorabile nei meandri della burocrazia, non comprendendone le motivazioni; se infatti il lavoro degli agenti di Polizia, è caratterizzato da interventi immediati ed in situazioni d’emergenza, a volte a rischio dell’incolumità personale, non si comprende come non si riesca ad evitare inopportune ed intempestive dilatazione dei tempi ogni qual volta si debba dotare gli stessi di strumenti fondamentali per il loro lavoro!

Infine, ma non per ultima nel grado di importanza per il segretario «Emblematica poi è la situazione di un vero e proprio “avamposto” della legalità, costituito dal posto di Polizia di Arghillà, istituito molti anni orsono con tanto di cassa di risonanza mediatica e poi dimenticato tanto da vivere, allo stato, una condizione di agonia che certo non fa onore ad un’Amministrazione la cui filosofia dipartimentale è, ex adverso, improntata su canoni di efficienza e modernizzazione».

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