sabato,Aprile 27 2024

Fiori e droga, gli interessi della ‘ndrangheta dall’Olanda alla Locride

L'inchiesta del portale "31Mag" sui legami dei clan di Siderno nel mercato floricolo dei Paesi Bassi. Focus sulle cosche di Siderno

Fiori e droga, gli interessi della ‘ndrangheta dall’Olanda alla Locride

La ‘ndrangheta dall’Olanda alla Locride. E’ questo il tema di un approfondimento che il portale online “31Mag” ha dedicato oggi agli interessi dei clan del reggino nei Paesi Bassi. Il focus si concentra sull’operazione “Levinius” del 2013, battezzata così dal magistrato Nicola Gratteri che lavora in sinergia con gli investigatori olandesi. Gli agenti olandesi hanno piazzato, nella massima segretezza, telecamere e microfoni negli uffici della ditta di fiori della famiglia Crupi, originaria di Siderno. Due fratelli parlano apertamente di traffico di cocaina, del furto di cioccolato e di un omicidio sventato nei Paesi Bassi. Per gli investigatori «Vincenzo e Giuseppe Crupi devono essere pezzi grossi nell’organizzazione del clan Commisso». Gli inquirenti che hanno nascosto i gps sui camion pieni di fiori e droga.

«Per anni – scrive il portale – il metodo dei Crupi è sempre stato lo stesso: piccoli carichi, tra i 5 e gli 11 chili di cocaina alla volta in cambio di contanti che viaggiano in direzione inversa, da Latina verso Aalsmeer. Lo smurfing, il trasporto di piccole quantità, è una tattica deliberata e vincente. O almeno lo è stata finora. Oltre ai fiori, Crupi inizia a commerciare anche in cioccolato risultato poi rubato. Nel 2014 250 tonnellate di cioccolatini della Lindt, da mesi in un magazzino refrigerato in Italia, arrivano in parte anche a Vincenzo che intende smistarli in Ungheria. Quando il carico viene intercettato dalla polizia sull’autostrada a Utrecht, i Crupi avrebbero più di qualche motivo per preoccuparsi».

Il pool investigativo olandese continua con le intercettazioni telefoniche nel 2013 e 2014. «Vincenzo Crupi non può quasi più stupirsi quando, il 26 marzo 2015, la polizia fa irruzione nella ditta di fiori e nelle case di molti impiegati italiani in Olanda. Gli uomini della polizia e del Servizio di Investigazione Fiscale mettono le mani sulle carte dell’amministrazione». Solo quando tutto sarà pronto, nel settembre del 2015, centinaia di agenti arresteranno 48 persone in tre paesi differenti. Un duro colpo inferto al clan Commisso.Vincenzo Crupi è in Italia quando viene arrestato. L’uomo forte in Olanda dal 1988, viene accusato di traffico di droga, ricettazione, riciclaggio di denaro e appartenenza alla ‘Ndrangheta.

L’inchiesta “Acero-Krupy”, coordinata dalla Dda, porta ai due processi contro i Crupi: a Roma e a Reggio Calabria. La magistratura nel frattempo ha sequestrato 30 milioni di euro. Si è scoperto che la famiglia Crupi ha investito in 13 aziende di fiori, 36 terreni agricoli, 21 fabbricati e magazzini, 22 appartamenti, due alberghi, 1 centro sportivo, 33 veicoli e 26 conti bancari. Diverse persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sui Crupi sono state bandite a vita dall’asta dei fiori di Aalsmeer. Nel 2019 la Corte d’Appello di Roma ha fatto cadere l’imputazione più grave per gli indegni: quella che riguardava l’associazione a delinquere.

Nel giugno 2020, però, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha rideterminato le pene per le 37 condanne ai danni dei Crupi. Antonio Crupi, condannato a 6 anni in primo grado, è stato assolto. Francesco Crupi, ha ottenuto un ridimensionamento della pena di 4 anni. Giuseppe passa da 15 anni e 4 mesi del primo grado a 8 anni. Vincenzo Crupi, condannato inizialmente a 20 anni, ha ottenuto una riduzione a 8. «Don Vincenzo – conclude il focus – oggi è detenuto presso la Casa circondariale de L’Aquila in regime di 41 bis».

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