venerdì,Maggio 3 2024

Vaccino anti Covid, da maggio ad oggi all’Asp di Reggio Calabria sono stati sospesi 80 operatori sanitari

Delle cinque Asp della regione, quella di Reggio Calabria, al momento, è l’unica ad avere applicato la 76/2021. Scaffidi: «Abbiamo solo rispettato la legge»

Vaccino anti Covid, da maggio ad oggi all’Asp di Reggio Calabria sono stati sospesi 80 operatori sanitari

Dall’entrata di vigore della legge 76/2021 del 28 maggio scorso, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid 19, ad oggi, nella provincia di Reggio Calabria sono circa 80 gli operatori sanitari impiegati negli ospedali spoke, negli ambulatori, purché a contatto con i pazienti, ad avere ricevuto la sospensione dal servizio e il blocco degli emolumenti perché sprovvisti della certificazione di avvenuta vaccinazione anti Covid.

Gli ultimi provvedimenti sono di questi giorni. Gianluigi Scaffidi, medico e commissario straordinario dell’Asp, intervistato dall’Agi, ha spiegato che «non si tratta di una crociata, ma dell’applicazione di una legge nazionale e che come tale non può essere elusa». Il commissario straordinario ha evitato di cadere nelle polemiche contro i colleghi “no-vax” o in commenti moralistici, ma ha ribadito che la strada impegnata «è quella della legalità e di ciò che la norma impone, anche se questa iniziativa sta oggettivamente provocando qualche disservizio.

Finora siamo riusciti a reggere – ha sottolineato Scaffidi – con la mobilità interna, soprattutto negli ospedali spoke, già sofferenti cronicamente di organico da tempo, ma qui non si tratta di altro che salvaguardare operatori e utenze, soprattutto dinanzi alla recrudescenza dei contagi in questa provincia e in Calabria, ai deceduti che si contano quotidianamente, per fortuna molti di meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».

Delle cinque Asp della regione, quella di Reggio Calabria, al momento, è l’unica ad avere applicato la 76/2021, un “primato” che Scaffidi non ha voluto commentare, «e di cui – ha detto – farei volentieri a meno», che getta una luce inquietante sulla capacità di risposta della sanità pubblica nel contrasto al Covid. «Peraltro – ha affermato ancora il Commissario straordinario di Reggio Calabria – i provvedimenti assunti di sospensione dal servizio dalla struttura che dirigo, non comprendono le attività dei medici di medicina di base, i cosiddetti medici di famiglia, e sono centinaia in questa provincia, e i liberi professionisti.

Da qui, la necessità di una più efficace risposta corale insieme all’Ordine professionale affinché sia affrontato e superato ogni ritardo per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, evitando così – ha detto – ogni forma di sanzione che accompagna la violazione di una legge dello Stato, scongiurando il diffondersi dei contagi e recuperando, di conseguenza, più efficacia nei servizi ai pazienti, in termini di prevenzione e di cura».

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