Caso Samantha, il legale: «La Procura di Vibo disponga il prelievo coatto della minore»

Riceviamo e pubblichiamo:

La vicenda di Samantha e della sua bambina ha assunto da due mesi e mezzo una piega fosca e sinistra, che sta trovando un’eco assordante in una serie di condotte illecite, portate avanti in maniera subdola dal suo ex compagno, un uomo che dopo aver rovinato la sua esistenza portandola a denunciarlo per violenza di genere, sta adesso usando la sua bambina strumentalmente contro di lei.

Abbiamo letto la versione fornita dal padre della minore, tramite il suo legale, qualche settimana fa sulle colonne del Reggino ed oggi sentiamo la necessità di rendere chiare e pubbliche alcune circostanze che nessuno può ignorare, né la Procura di Vibo Valentia che, da settimane, sollecitiamo ad intervenire tempestivamente, né un ex compagno che si ritiene immune da qualsiasi regola e dal rispetto delle leggi e dei provvedimenti giudiziari. Orbene, evidenziamo innanzitutto come il 25 ottobre 2021 sia stato notificato un Decreto della Corte d’Appello di Catanzaro che disponeva la collocazione immediata della bambina presso l’abitazione della madre sita nella città di Gallarate.

Questo provvedimento non ha mai trovato attuazione a causa della condotta ostativa ed illecita da parte del padre della minore; ciò rappresenta un gravissimo vulnus perché un paese in cui la magistratura non si preoccupa dell’esecuzione dei suoi provvedimenti, è un paese in cui il diritto e le libertà dei cittadini si trovano in serio pericolo. La versione fornita dal padre della minore alla stampa è falsa, menzognera e calunniosa nei confronti di Samantha. L’indirizzo della madre della minore è stato infatti fornito all’avvocato del padre della bambina sia da questa difesa, sia dal Servizio Sociale di Gallarate.

Siamo inoltre in possesso di due verbali del Commissariato di Polizia di Gallarate nei quali si attestano il rifiuto del padre della bambina di portare la minore alla madre, nonché la mancata presentazione dello stesso sotto casa di Samantha il 12 novembre 2021. In quella data infatti c’è stata una pattuglia della polizia sotto casa della madre della minore che ha dovuto soltanto prendere atto della mancata presentazione del padre, nonostante un appuntamento preso tramite legali nei giorni precedenti. In più, in data 19 dicembre 2021, i Carabinieri di Rebbio hanno provato a dare esecuzione ad un ordine della Procura di Vibo Valentia chiedendo al padre di portare la bambina alla madre. Anche in questo caso c’è stato un diniego dell’uomo. Questi sono i fatti che questa difesa può provare in ogni momento, che sono stati portati all’attenzione della Procura e che, da soli, evidenziano il profilo delinquenziale ed allergico alle regole del padre della minore. Tutto il resto appartiene al celebre ritornello di una famosa canzone di Mina. Parole, parole, parole….

Da cittadini, prim’ancora che da operatori del diritto, continuiamo ad insistere affinché la Procura di Vibo Valentia voglia disporre un prelievo coatto della minore, senza il quale questa situazione di sospensione della legalità rischia di continuare per tempo immemore, creando danno e pregiudizio ad una bambina di tre anni e mezzo che, in tutta questa vicenda, è la vittima sacrificale.

Avv. Massimo Bambara

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google