sabato,Aprile 27 2024

Mistero a Melicucco, mancano tre calici dalla sacrestia e, dopo l’appello del parroco in paese è caccia all’anonimo sacrilego

Non si parla d’altro nel piccolo centro della Piana reggina, da quando don Pasquale Galatà – scegliendo il pulpito del proprio profilo facebook – ha dato la notizia della scomparsa degli oggetti sacri, senza infierire però

Mistero a Melicucco, mancano tre calici dalla sacrestia e, dopo l’appello del parroco in paese è caccia all’anonimo sacrilego

Mistero a Melicucco, mancano tre calici dalla sacrestia e, dopo l’appello lanciato dal parroco, in paese è caccia all’anonimo sacrilego. «Chiunque è stato ha fatto un peccato mortale», accusa una signora al mercato; «va perdonato, basta che li riporta», ribatte un ragazzo. Non si parla d’altro nel piccolo centro della Piana reggina, da quando don Pasquale Galatà – scegliendo il pulpito del proprio profilo facebook – ha dato la notizia della scomparsa degli oggetti sacri, senza infierire però. «Non credo che siano stati rubati – ha scritto il sacerdote postando la foto del tris di calici e rivolgendosi ai parrocchiani – probabilmente senza accorgervi li avete portati a casa e non li avete più riportati in parrocchia».

Tanto è bastato, però, per attivare il chiacchiericcio alla ricerca dell’autore o dell’autrice della probabile “svista” da trovare, con un appello al quale si unisce il sindaco. «Anche se è stata una cosa inconsapevole è comunque sgradevole – sostiene Francesco Nicolaci – mi unisco all’appello di don Pasquale». In effetti il parroco nel post di denuncia si dice «fiducioso nella collaborazione», salvo poi aggiungere che i calici «mancano come tante altre cose». Insomma, non una razzia continua ma quasi, tanto che i parrocchiani si accusano tra loro. «Sarà stata qualcuno che ha accesso alla sacrestia», attacca la cliente di un bar, mentre sul corso Gramsci una signora la butta sull’ironia – «li avranno presi per metterci qualche pianta grassa», dice – mentre una sua amica sostiene di «non credere proprio che si sia trattato di una svista».

Sentito al telefono, il parroco ridimensiona l’accaduto. «Chi è stato riporterà il tris, ne sono certo – risponde don Galatà – ho certezza che questo avvenga e che non si tratta di ladri. In un certo modo chi li ha presi si è fatto sentire». Rimane fiducioso il sacerdote, ma abbottonato, ma della novità che sarebbe intervenuta dopo il suo appello, non c’è traccia sul profilo facebook che rimane – secondo quanto riferisce un’altra parrocchiana – l’unico modo utilizzato per lanciare l’allarme, poi ripreso dai giornali: «Sono stata a messa, mica ne ha parlato di questo fatto», replica delusa la signora.           

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