venerdì,Maggio 3 2024

Violenza e minacce a pubblico ufficiale, accuse derubricate per un detenuto reggino

Attilio Giorgi condannato a due mesi. Gli avvocati hanno già preannunciato ricorso in appello, convinti dell'insussistenza del reato contestato

Violenza e minacce a pubblico ufficiale, accuse derubricate per un detenuto reggino

Derubricato e condannato a soli due mesi per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 2018 nel carcere di Reggio Calabria. Attilio Giorgi si trovava in gravi condizioni di salute da più giorni per patologie pregresse, tanto da essere ricorso allo sciopero della fame e portato in infermerie dai compagni di cella.

Secondo la difesa l’emergenza medica era sistematicamente ignorata e non presa nella dovuta considerazione nonostante le richieste avanzate anche a mezzo mail dalla difesa. Condizioni di salute così gravi e documentate che dall’aprile 2020 hanno spinto il Tribunale di Reggio Calabria a sostituire la misura cautelare carceraria con quella degli arresti domiciliari. Invece nel 2018, il rischio ischemico del Giorgi e la sua ipertensione venivano considerate dal medico dott. Pollio come stato di agitazione da risolvere con delle manovre alla cervicale. Questo avrebbe generato la reazione (ammessa dallo stesso Giorgi) eccessiva, ma non certo riconducibile all’intento dell’imputato di voler a tutti i costi ottenere un ricovero non necessario.

Accolte, dunque, parzialmente le richieste della procura che aveva chiesto la condanna per la forma più grave del reato. La difesa, rappresentata dagli Avvocati Chiara Penna del Foro di Cosenza e Giuseppe Iemma del Foro di Locri hanno già preannunciato ricorso in appello, convinti della totale insussistenza del reato contestato.

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