Operazione Planning, torna libero l’ex assessore reggino Dominique Suraci

È stato scarcerato l’ex presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria Dominque Suraci. Il Giudice per le Indagini Preliminari Dda reggina Antonino Foti ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari precedentemente applicata nei confronti dell’ex imprenditore ed ex politico reggino, nell’ambito dell’operazione denominata Planning. L’ex assessore del centrodestra Surace era coinvolto nella sua qualità di imprenditore legato, secondo l’accusa, alla ‘ndrangheta.

Il Giudice ha condiviso le argomentazioni prospettate dai difensori dell’indagato, avvocati Andrea Alvaro e Antonino Curatola, ed in linea con il parere favorevole espresso dal Pubblico Ministero Stefano Musolino, ha scarcerato il Suraci, revocando radicalmente la misura in atto.

L’operazione era scattata alla fine di luglio scorso ed aveva portato all’arresto di numerosi soggetti, molti dei quali noti imprenditori reggini. Tra questi v’era anche Dominique Suraci, nei cui confronti era stata originariamente applicata la misura cautelare più grave, poi sostituita con quella degli arresti domiciliari. L’ex Presidente del Consiglio comunale ed ex assessore reggino, adesso pienamente libero e senza obblighi, è accusato di riciclaggio in concorso con altri due imprenditori reggini.

Nell’indagine della Dia reggina erano coinvolti i nomi di imprenditori molto noti, operanti nel settore della grande distribuzione alimentare e dell’edilizia legati, in particolare, ai clan De Stefano e Araniti, ma anche ad altri clan.

In particolare, secondo quanto fu ricostruito nel corso delle indagini, sarebbero stati acquisiti elementi integranti l’esistenza di un’associazione a delinquere nel cui ambito imprenditori attivi nel settore edile e della grande distribuzione alimentare – taluni dei quali già coinvolti in indagini penali o destinatari di misure di prevenzione – avrebbero stretto una pluralità di accordi con famiglie di ndrangheta, agevolando l’infiltrazione della consorteria in quei settori attraverso la compartecipazione occulta di loro esponenti alle iniziative economiche, gestite ed organizzate per il tramite di imprese fittiziamente intestate a terzi, ovvero mediante l’affidamento di numerosi servizi e forniture a imprenditori espressione dell’associazione criminale.

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