Magma 2, Bellocco intermediario dei narcos sudamericani sul traffico di droga in Europa

Broker internazionali e garanti finanziari, spedizioni transoceaniche e mancati pagamenti. Si trovano a proprio agio dentro il mercato globalizzato, i presunti narcos legati ai Bellocco finiti in manette giovedì nell’ambito dell’operazione Magma 2 della distrettuale antimafia di Reggio. E proprio come aziende multinazionali si muovono gli attori di questa vicenda costruita sul traffico di cocaina tra il Brasile, la Calabria e l’Albania.

Il triangolo

Sul piatto c’è un carico di cocaina in arrivo direttamente dal Brasile. 5 chili di polvere bianche da prendere a buon prezzo e da piazzare agli “amici” albanesi. Sullo sfondo, la ricerca di nuovi canali di approvvigionamento da parte del gruppo che fa capo a Umberto Bellocco, ritenuto il vertice dell’associazione. Un desiderio – quello di aprirsi a nuovi fornitori, diversificando, proprio come una normale aziende, i propri canali di acquisto – che Bellocco coltiva da tempo e che, pur di difendere, lo vede scendere direttamente in campo nel ruolo di mediatore e garante.

Un ruolo che lo porterà a disporre ai propri sodali diversi viaggi verso Mantova (città dove il gruppo albanese che fa capo a Ersido Shkurti gestisce i propri affari) e verso Tirana per cercare di recuperare il denaro; e che lo vedrà ospitare nella propria casa Claudio Alexandre De Castro Caldas, narcos brasiliano con affari in Lombardia, sceso a Rosarno per appianare di persona una rogna che aveva provocato diversi malumori. Continua a leggere

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