Omicidio Gioia Tauro, parla un testimone: «Giuseppe ha estratto la pistola e poi il pandemonio»

di Francesco Altomonte – Pedinato da mesi avrebbe perso il controllo, paura e rabbia che agiscono come detonatori della follia omicida. Così Giuseppe Mazzaferro avrebbe confessato al gip il contesto nel quale sarebbe maturata l’uccisione del pregiudicato Massimo Lo Prete, detto Mangiapanini, avvenuta a Gioia Tauro nella notte tra venerdì e sabato. Ed è proprio sulle ore che precedono il delitto si concentra l’ordinanza di convalida del fermo vergata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palmi.

Nel documento vengono riportate le dichiarazioni di un testimone, indagato a piede libero, che avrebbe preso parte, pare in maniera del tutto inconsapevole, all’omicidio. La paura e l’orrore per quanto era stato costretto ad assistere poche ore prima lo avrebbe spinto a recarsi ai carabinieri per raccontare tutto.

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