Ha contributo alle ricerche della studentessa Denise nelle acque del fiume Lao, dove era caduta ieri durante un’escursione con la scuola. Ricerche che purtroppo hanno avuto l’esito peggiore.
È il servizio di Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria guidato da Giacomo Zanfei che, sottolineando la drammaticità dell’accaduto, richiama il clima peculiare di questo periodo e l’importanza di considerare la natura con i suoi ritmi, anche quando il livello di esperienza di cui si è portatori sia elevato.
«Una concatenazione drammatica di eventi che ha generato una tragedia inaccettabile, in cui è certamente intervenuta anche una tragica fatalità. Non ci sono parole quando una giovane perde la vita in questo modo. A volte è il buonsenso la migliore guida, specie quando si ha la responsabilità di altre persone», ha commentato il presidente Zanfei.
«Non sta a noi del soccorso Alpino e speleologico, per altro più competente per la montagna, giudicare quanto accaduto. La procura ha aperto un’inchiesta proprio per questo e sta conducendo delle indagini», ha specificato il presidente Zanfei.
«Posso rilevare un clima che in questo periodo, con giornate in cui il sole e le piogge si alternano in modo quotidiano e repentino, si ripercuote sulle condizioni del fiume che si ingrossa e sulle sue correnti.
Ma c’è poi sempre una percentuale di fatalità. Ci sono evenienze il cui margine di previsione dipende certamente dal livello di esperienza e di conoscenza di un luogo, di per se’ già peculiare e reso ancora più mutevole da tali e note condizioni climatiche. Ma, ripeto, poi il destino ci può mettere sempre del suo. Questa tragedia avrebbe potuto non accadere. Resta questo dramma. Le testimonianze che si stanno raccogliendo e le indagini speriamo facciano chiarezza», ha concluso Giacomo Zanfei, presidente del servizio di Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria.