venerdì,Maggio 3 2024

Addio a Profiti, dal Bambin Gesù ad Azienda zero: la sfida interrotta del manager catanzarese

Il Commissario straordinario del nuovo ente di governance della sanità calabrese non è riuscito a rendere operativa la struttura, a cui però ha dato un Atto aziendale

Addio a Profiti, dal Bambin Gesù ad Azienda zero: la sfida interrotta del manager catanzarese

«Un manager di qualità, con grande competenza tecnica e amministrativa. Un calabrese pronto a mettersi in gioco per la nostra Regione». Così a maggio del 2022, lo aveva descritto il presidente della Regione Roberto Occhiuto annunciando la sua nomina a Commissario straordinario di Azienda Zero. Una nomina, quella di Giuseppe Profiti che nacque tra le polemiche, non in Calabria, ma in Liguria dove fino al giorno prima il manager catanzarese era a capo della Struttura di missione ligure lavorando sull’abbattimento delle liste di attesa e sui nuovi ospedali.


Il suo nome fu suggerito ad Occhiuto dal Ministero della salute e dall’istituto superiore di sanità anche per superare la misteriosa impasse della nomina del colonnello Maurizio Bortoletti mai entrato in servizio in Calabria.


E d’altra parte il curriculum del sessantaduenne catanzarese, con cattedra di Diritto amministrativo e Contabilità degli enti pubblici all’Università di Genova, racconta di una carriera segnata da incarichi sempre più importanti. Profiti è stato ufficiale della guardia di finanza; consigliere presso la Ragioneria generale dello stato dal 1987 al 1994; vice commissario straordinario dell’istituto nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova dal 1994 al 1997; direttore amministrativo del Gaslini di fino al 2001; e direttore generale della Regione Liguria dal 2001 al 2007. Tutti però ricordano che proprio il manager catanzarese ha guidato il Bambin Gesù dal 2008 al 2015 quando si dimise in anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato.


Da maggio 2022 scorso aveva ricevuto l’incarico di plasmare la nuova creatura voluta da Occhiuto rendendola operativa. Un compito non proprio agevole se si pensa che Azienda Zero accentrerà su di sè il Governo della Sanità della Regione Calabria, compreso, tra gli altri, il coordinamento e il monitoraggio del Sistema regionale dell’emergenza urgenza 118 ed elisoccorso e la gestione del numero unico di emergenza 112.


Un obiettivo che Profiti però non è riuscito a completare per via della sua drammatica dipartita. L’ultima scadenza non rispettata, era stata quella di luglio. Fu infatti lo stesso manager a indicare nel mese scorso lo start di Azienda Zero con un suo bilancio e il personale già previsto dall’atto aziendale che le avrebbe consentito la piena operatività a gennaio 2024. A quelle dichiarazioni, che tenevano in debito conto la nascita dell’azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro, hanno poi fatto effettivamente seguito una serie di procedure amministrative propedeutiche alla nascita dell’ente di governance della sanità calabrese, ma poi la situazione è piombata in un work in progress senza nuove date.


Di certo c’è che ai primi di luglio, e dopo mesi dall’adozione del documento, Profiti concretizzava un passo in avanti con l’approvazione da parte del Commissario ad acta Occhiuto, dell’Atto aziendale di Azienda zero che prevede cinque dipartimenti – tre amministrativi, uno sanitario e uno di staff – che accentreranno quasi tutte le funzioni sinora svolte dal dipartimento Tutela della Salute. Un braccio operativo con il mandato e il potere di assegnare i budget, controllare bilanci, produzione e fabbisogno di personale di ogni singola azienda che manterrà, tuttavia, la propria autonomia.


L’unica nota dolente rimane il reclutamento del personale. A regime il nuovo ente avrà bisogno di 204 unità di personale dotato delle più svariate qualifiche. Allo stato attuale sono una decina le professionalità che hanno ricevuto il placet dal manager. Troppo poco per l’operatività di Azienda Zero. Ma ora il problema più grosso per Occhiuto è trovare un degno sostituto dello sfortunato Giuseppe Profiti.

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