Furto all’Hub per la famiglia di Reggio, Delfino: «È un attacco alle persone deboli»

«Nella notte, alcuni balordi hanno fatto irruzione nella sede dell’Hub per la famiglia di Sbarre danneggiando parte della struttura e rubando supporti informatici molto importanti per lo svolgimento delle attività del centro. E’ un attacco alle persone deboli, ad un presidio di assistenza e supporto ai fragili, voluto fortemente dal sindaco Giuseppe Falcomatà per erogare servizi di informazione e orientamento alle famiglie, sostegno alle competenze genitoriali e sviluppo delle risorse familiari e di comunità. Ma, soprattutto, il Centro di Sbarre, a due anni dalla sua inaugurazione, si è distinto quale punto di riferimento per la città per attenuare il disagio sociale attraverso la promozione del benessere». L’assessore al Welfare, Demetrio Delfino, denuncia «un atto vile e meschino, compiuto nell’arroganza più totale di chi agisce nonostante i numerosi impianti di illuminazione che costeggiano il civico 139 di via Sbarre Inferiori, sede del bene comunale tornato a rivivere, nel 2021, grazie all’utilizzo dei fondi del Pon Metro e diventando uno spazio molto utile alla comunità.

Questo episodio increscioso – ha continuato l’assessore – si inserisce all’interno di un quadro preoccupante che vede i beni pubblici a scopo sociale, presenti sul territorio di Sbarre, finire nel mirino di ignoti criminali. Quanto accaduto all’Hub per le famiglie, infatti, è già successo, ripetutamente, al Centro per anziani di via Graziella. In questo clima intollerabile – ha concluso Delfino – rinnoviamo l’invito alle forze dell’ordine perché riescano, nel più breve tempo possibile, ad identificare i responsabili di azioni così spregevoli che offendono le più basilari regole del vivere civile. Agli utenti e agli operatori dell’Hub per la famiglia – ha concluso il delegato alle Politiche sociali – ribadiamo tutto il nostro sostegno affinché continuino sulla strada percorsa fino a oggi e che sta producendo risultati significativi sul piano del welfare cittadino».

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