domenica,Aprile 28 2024

Dossieraggio, bufera sull’ex procuratore di Reggio. Il pm indagato: «De Raho sapeva tutto»

Laudati affida la propria versione a una nota dei legali: «Tutti gli approfondimenti sono stati effettuati sotto il pieno controllo del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo»

Dossieraggio, bufera sull’ex procuratore di Reggio. Il pm indagato: «De Raho sapeva tutto»

Non solo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma neppure si è presentato davanti al procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Il pm antimafia Antonio Laudati, indagato nel caso sui presunti dossier, in concorso con il tenente della Finanza Pasquale Striano per accesso abusivo alle banche dati, falso e abuso d’ufficio, non si è presentato davanti al procuratore. Ha preferito non parlare e ha affidato una nota al suo avvocato, il professor Andrea Castaldo. Laudati chiarisce di non aver mai costruito dossier o effettuato accessi a sistemi informatici e spiega di non conoscere neanche i giornalisti indagati.

Aggiunge poi di non essere mai stato contrastato dall’allora procuratore della Dna ed ex procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho: «Nei casi contestati nell’invito a comparire, mi sono limitato a delegare al gruppo Sos (Segnalazione operazioni sospette, ndr) della Dna approfondimenti investigativi, in piena conformità alle leggi, alle disposizioni di servizio e sotto il pieno controllo del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo». E ancora: «Tutti gli accertamenti erano determinati da esigenze investigative, nell’esclusivo interesse dell’Ufficio e riguardano persone da me non conosciute e rispetto alle quali non avevo alcun interesse personale né alcun intento di danneggiare».
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