lunedì,Aprile 29 2024

“Game over”, le centrali di spaccio della Piana: in centro a qualsiasi ora del giorno

L’indagine della Procura di Palmi ha svelato un modus operandi ben collaudato che – spiegano gli inquirenti – fa pensare a un collegamento con ambienti criminali più ampi

“Game over”, le centrali di spaccio della Piana: in centro a qualsiasi ora del giorno

di Vincenzo Imperitura – A Cittanova e a Taurianova, in centro, a qualsiasi ora del giorno. Bastava sapere a chi rivolgersi. Sono decine gli episodi di cessione di cocaina e marijuana avvenuti (e ripresi dalle telecamere dei carabinieri) tra le viuzze del centro, direttamente di fronte alle case di alcuni tra gli indagati finiti agli arresti con l’operazione Game Over. Un giro di spaccio consistente e continuo e collegato, sostengono gli inquirenti, con alcune recenti operazioni analoghe come New Age e Perseverant che nei mesi scorsi hanno fatto luce su alcune delle nuove “piazze” i cui confluiscono i consumatori.


Numerosi i sequestri effettuati dalle forze dell’ordine durante le indagini, così come numerosi sono stati i passaggi di mano di singole dosi che andavano a coprire la vendita “al dettaglio” nei due comuni della Piana in cui era attiva la rete intessuta dagli indagati.


«Le emergenze investigative in atti – scrive il Gip del tribunale di Palmi – hanno messo nitidamente in luce il fatto che ciascuno degli indagati operava come una vera “centrale di spaccio”, nota a numerosi acquirenti, i quali li contattavano con una certa frequenza per effettuare rifornimento di sostanza stupefacente e la ricevevano sistematicamente, da parte dei rispettivi fornitori, seguendo un modus operandi ben collaudato».

Una centrale di spaccio, sostengono gli inquirenti, capace di rifornirsi costantemente su più canali per tenere l’attività sempre operativa «dimostrandosi affidabili punti di riferimento per la clientela della zona».
Ed è proprio questa capacità da parte degli indagati – sette quelli finiti agli arresti con l’operazione di questa mattina – di essere sempre riforniti e la loro capacità di soddisfare puntualmente una domanda costante di droga nei territori da loro “coperti”, che suggerisce, annota il giudice, collegamenti con sistemi criminali più ampi: «La continuità dell’attività criminale, la disponibilità di consistenti provviste di sostanza da cedere, desumibili dalla possibilità di soddisfare contemporaneamente una pluralità di clienti lasciano supporre, con ogni evidenza, il loro inserimento in un più ampio circuito criminoso, non potendosi giustificare la facilità nell’approvvigionamento e la prontezza nella risposta alle numerose richieste di fornitura se non attraverso l’ipotesi di un collegamento con ambienti criminali sicuramente di più ampia portante».

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