lunedì,Maggio 6 2024

Riapre il teatro Siracusa e si torna all’antico: sarà un “Cafè Chantant”

Dopo le polemiche seguite all'apertura di un negozio, fra pochi mesi, una parte della storica struttura in stile liberty tornerà ai fasti di un tempo confermandosi luogo di riferimento per i reggini

Riapre il teatro Siracusa e si torna all’antico: sarà un “Cafè Chantant”

Torna alle sue origini quello che era nato negli anni Venti come il “Gran Caffè Siracusa” (poi Politeama Siracusa). Ancora qualche mese e poi il Siracusa riaprirà. E stavolta non sarà per ospitare un negozio di abbigliamento ma sarà un “cafè chantant” o “cafè concert”. I fatti negli anni hanno dimostrato l’intenzione della proprietà di mantenere la destinazione d’uso della struttura che, come teatro, era nata da un progetto del 1921. E il Siracusa è un teatro dove, forse anche grazie ai bassorilievi concepiti da Enzo Roscitano o i capitelli decorati con elementi floreali, si respira davvero un’atmosfera d’antan.

Sul palco del Siracusa da Macario a Wanda Osiris


Lunga è la storia di questo teatro reggino, concepito in stile liberty dagli ingegneri Canova e Barbaro, inaugurato nel 1922 e che ha ospitato personaggi del calibro di Macario e di Wanda Osiris. E poi ancora concerti, veglioni, conferenze di uomini illustri ma anche celebrazioni di ricorrenze fasciste e importanti compagnie teatrali. Il palco del Siracusa ha visto volti e un intero secolo passargli davanti.

Il legame tra università e teatro


Nei primi anni del 2000, il teatro ha ospitato lezioni di diverse discipline universitarie (fra cui diritto costituzionale per gli studenti di legge della “Mediterranea”), in un’epoca in cui la sede di Archi era troppo piccola e si decise di usare il Siracusa come aula. Fino al 2009 è stato gestito dall’Ardis (Agenzia regionale per il diritto allo studio) ha conosciuto ancora i fasti di manifestazioni musicali, jazzistiche, di teatro d’autore, il tutto accompagnato dalle rassegne universitarie sperimentali di Mediterranea Teatro – Laboratorio “Le Nozze”, dirette dall’indimenticato Renato Nicolini e da Marilù Prati. Dal 2010 il passaggio alla Regione Calabria che, dall’anno successivo, lo ha dato in gestione tramite bando pubblico di gara ad una ats costituita dalla Fondazione “Horcynus Orca”, insieme alla Mediterranea e a Alta Marea s.c.s.. Ma la Regione che aveva in gestione la struttura non aveva pagato e aveva lasciato solo enormi spese alle spalle.

I lavori per l’apertura dell’esercizio commerciale

La svolta commerciale

Nell’autunno del 2017 il cambiamento epocale. Gravi problemi per la proprietà: costretta a mediare tra la necessità di mantenere la struttura teatrale e quella di far fronte a tasse e a costi esorbitanti ogni anno. Il teatro viene dato in gestione ad un privato che riqualifica il posto e apre un esercizio commerciale di una marca d’abbigliamento. Uno shock per la città. Chi aveva visto lavori in corso, dopo un periodo di chiusura, aveva pensato inizialmente che il Politeama stesse per riaprire e ritornare teatro: poi invece l’arrivo dei manichini tra le poltrone di velluto e i maglioni accomodati alla meno peggio avevano destato sgomento. Un coro di no, critiche, discussioni, tentativi di modificare la realtà: tuttavia, oltre alle belle parole proferite, nessuna istituzione si era avanti per trovare una soluzione. Per il poco successo riscontrato l’esercizio commerciale ha avuto breve vita. Poi di nuovo la chiusura e le serrande abbassate che suscitano, per chi del teatro ha conosciuto i fasti, davvero tanta malinconia.

Il café chantant

E adesso si volta pagina, di nuovo. e, con un salto nel tempo, si torna indietro, Pare si possa riprendere l’antica destinazione, quella per cui il teatro era nato: almeno per una parte della struttura. Un cafè per consumare da bere, con tavolini, sì proprio come accadeva nello stesso luogo ai primi del Novecento, e il palco. Esibizioni musicali, sorrisi ed eco antiche che ritornano: tintinnio di bicchieri per brindare forse, ad un teatro che rinasce…

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