venerdì,Aprile 26 2024

Il torrone “a poglia” dell’Apar, principe delle delizie della tavola reggina

A palazzo Campanella “Rassegna del dolce tradizionale”, giunta alla XVIII edizione, mette insieme, in nome della qualità, i pasticceri della Calabria

Il torrone “a poglia” dell’Apar, principe delle delizie della tavola reggina

Un mondo di dolcezza per unire tutte le province della Calabria. Anche questo è stata la “Rassegna del dolce tradizionale”, giunta alla XVIII edizione, svoltasi ieri pomeriggio nella sala Monteleone di palazzo Campanella. Dolci in degustazione, musica curata dall’orchestra “Corde libere” del maestro Alessandro Calcaramo e folklore. Un evento che ha visto al centro del pomeriggio goloso il “torrone a poglia” che, per l’occasione, è stato preparato dal vivo dai maestri pasticceri. La rassegna, patrocinata dal consiglio regionale della Calabria e dalla Città metropolitana è stata promossa dalla Confartigianato e dall’Apar (Associazione provinciale pasticceri artigianali reggini) insieme a Conpait Calabria. Insieme ai pasticceri reggini alcuni colleghi della provincia di Cosenza, Vibo e Catanzaro per creare una “Calabria dolce”.

Il pubblico reggino ha potuto assaporare un dolce antico, di caratteristica preparazione, ma sempre molto goloso, immancabile sulla tavola natalizia. È stato Antonello Fragomeni, pasticcere reggino, uno dei consiglieri Apar, a sottolineare come si è cercato di tornare al torrone reggino prodotto come si faceva un tempo. «Da un po’ non era più preparato nelle pasticcerie reggine, quindi, tramite un disciplinare che già avevamo presentato negli anni scorsi, abbiamo voluto promuovere il cosiddetto torrone a poglia». Altezza, larghezza e persino peso sono tutte caratteristiche uniche del torrone a poglia, sulle quali non si transige. Accanto al torrone un altro dolce tipico e caratterizzante il Natale alle nostre latitudini: il petrale, detto “pretale” nella zona di Bova o “sammartina”: ma se anche il nome diverge, il dolce non cambia, trattandosi di una golosità che nasce dalla frutta secca sapientemente chiusa in una pasta.

Anche la pasticceria reggina, secondo Nicola Irto, presidente del consiglio regionale della Calabria, deve rappresentare quel quid in più che caratterizza e diversifica il territorio. Una tipicità che il consiglio regionale, ricorda, supporta ed ha supportato in ogni modo, proponendo i prodotti anche fuori dal nostro Paese. Senza trascurare un altro dato: «Si tratta – sottolinea Irto – di un’eccellenza che parla non solo delle tradizioni pasticcere importanti della città dello Stretto, ma anche di un comparto che ha oltre 4000 assunti nella provincia reggina quindi c’è un indotto occupazionale in questo mondo che deve avere una capacità non solo di sostenersi ma anche di avere un ricambio generazionale».

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