venerdì,Aprile 26 2024

Ezio Bosso, Luisa racconta le emozioni di un incontro divenuto condivisione

«Il maestro ha diffuso la percezione dell'ascolto, la voglia di comunicare e di vivere attraverso la musica»

Ezio Bosso, Luisa racconta le emozioni di un incontro divenuto condivisione

«Ezio Bosso ha diffuso la percezione dell’ascolto». Un messaggio che, dopo la sua morte, non solo non si perde ma si rafforza, con la carica vitale, «la voglia di comunicare e di vivere attraverso la musica».

C’è grande emozione nel parlare di lui, del maestro, a pochi giorni dalla sua scomparsa, per chi come la reggina Luisa Nucera, ha avuto l’immensa gioia di poterlo conoscerne e di poterne condividere il messaggio. Parole che trovano forma in un libro, parole che, negli anni, sono state seminate in pagine e pagine di Facebook e che ora riemergono in tutta la loro forza.

Osmotiche le note, ti attraversano e lasciano il segno, cambiano addirittura i corpi, con la loro energia, con la loro forza. La prima volta che Luisa ha conosciuto Ezio Bosso è stato al teatro Cilea, il 17 maggio di 4 anni fa, in occasione del concerto al Cilea. Un’amicizia ed una condivisione che sono durate negli anni. Emblematico il racconto di Luisa che spiega: «Ad esempio io non ho mai amato particolarmente la musica classica, ma ho amato il modo in cui lui è riuscito a divulgarla, con questo suo carisma misterioso. Anche io ho scritto di più da quando l’ho conosciuto».

Roma, serata di concerto, è il 13 luglio del 2018, “Ezio bosso, tra l’Immenso e l’Intenso”. Così s’intitola il racconto di una sera che resterà impressa nell’anima. Le parole che più lasciano il segno: «Gli oceani di Ezio Bosso, esulando da ogni tendenza narcisistica, scorrono nelle vene, svelando la passione, formazione, sacrificio ed etica, e confermano, ancora una volta, di aver avviato il percorso verso una comunicazione che, grazie alla musica,, va oltre l a musica stessa».

Poi arriva la morte e separa. O forse no. O forse ricongiunge in un altro luogo senza tempo. Non ci è dato saperlo. Soli veniamo a tu per tu, faccia a faccia, col senso di perdita, col vuoto che raffredda. E in un altro post oggi, Luisa torna a parlare del suo amico.

«Ho sostenuto il Tuo Credo con convinzione e ostinazione e, colma di entusiasmo, ho assaporato l’etica del sacrificio, l’affabilità, l’eleganza, la disciplina e il rigore.Mi sono stretta al calore dell’amicizia e l’ho assorbito tanto da esserne contagiata a tal punto che ogni volta, accanto alla penna, preparavo la birretta belga; ogni volta che c’era un appuntamento dal vivo, in TV o sul web. Condivisione di sapori e di azioni. Ho scritto per Te in questi anni non tradendo mai questa data continuando a viaggiare ebbra sui suoni dei tuoi Oceani. Abbiamo bisogno di quiete per ascoltare sonorità infinite ora più che mai frastornati da un silenzio assordante. É nel silenzio compunto che ci poniamo tante domande. É da lì che parte il cammino intriso di commozione e bellezza; da lì che il sorriso sa essere ricchezza. Il sorriso del 17 maggio 2016, e degli anni successivi. “I nostri sorrisi sono memoria come lo è la nostra pelle e la nostra gioia”. Lo hai detto Tu Ezio ed io, mi pongo all’ascolto rapita da un bagliore che lascia umide le mie ciglia».

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