sabato,Aprile 27 2024

“Chiediamo a loro”, palazzo San Giorgio apre ai giovani: buona la prima

Un contributo di idee che condivise con gli amministratori possono alimentare il fermento e contribuire a creare mattone dopo mattone una nuova città

“Chiediamo a loro”, palazzo San Giorgio apre ai giovani: buona la prima

Interventi, proposte, idee da parte dei giovani, il futuro della città. È andato bene il primo incontro di “Chiediamolo a loro”. Per il primo venerdì Palazzo San Giorgio ha aperto le sue porte ai giovani che hanno potuto relazionarsi (online o in presenza) con gli amministratori comunali per un confronto rivolto a raccogliere idee, aspirazioni, programmi delle nuove generazioni. Si tratta di una iniziativa, nata dalla collaborazione fra l’assessore alle Pari opportunità, Giuggi Palmenta, ed il presidente della Commissione Politiche giovanili, Marcantonino Malara.

A parte le richieste di avere una città più pulita e vivibile, ci sono state interessanti proposte.

Quello che emerso prepotentemente da questo primo appuntamento è stata la voglia organizzare, uscire da questo momento di stasi, di tornare a vivere. Ed è chiara conseguenza anche del percorso di dad a cui sono stati costretti dalla pandemia. Ma non solo.

Contrariamente ai luoghi comuni che vedono i giovani disinteressati è emersa una grande preparazione su temi come l’ascolto, la cultura, l’ecologia e la chiarezza di sapere cosa si vuole grazie a idee ben precise.

I ragazzi sentono fortemente la necessità di spazi in cui esprimersi, in tanti modi, con l’arte, con la cultura in generale. Chiedono spazi per realizzare murales, uno spazio o all’interno delle scuole o in città, qualcuno pensa ad un muro delle emozioni nella zona del Tempietto per ripartire con gioia e con voglia di fare dopo quest’anno di chiusure.

Sono state chieste più casette dell’acqua all’insegna dell’ecologia. La voglia di creare una cassetta della posta in cui poter inviare e imbucare le idee anche in futuro. In questo senso di virtuale c’è già un indirizzo mail a cui indirizzare le richieste.

Vorrebbero uno spazio di cultura, un teatro, un luogo che possa però adattarsi alle esigenze dei più giovani.

Pensare a contributi per le famiglie che in questa fase si trovano in ginocchio da destinare anche a borse di studio per l’università. Insieme si è discusso di una settimana dello studente staccata dai temi canonici e che possa coinvolgere l’associazionismo.

Insomma solo idee, ma idee fresche che condivise con gli amministratori possono alimentare il fermento e contribuire a creare mattone dopo mattone una nuova città.

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