Bergamotto di Reggio Calabria e caramelle di Nancy, Amato: «È solo un falso allarme»

Forse l’unico modo per attirare l’attenzione sull’importanza del bergamotto di Reggio Calabria è quello di parlare di furto. Il furto che in questo caso sarebbe stato operato dalle caramelle al bergamotto di Nancy.

Un falso storico oltre che una finta polemica su cui ha cercato di fare luce lo storico di Pasquale Amato, che oltre ad avere scritto un libro sul portentoso agrume reggino, è stato da sempre impegnato a far conoscere l’importanza del bergamotto di Reggio Calabria e la sua unicità. La mossa francese, il riconoscimento delle caramelle non va visto come un punto a sfavore del bergamotto di Reggio Calabria, piuttosto come un’idea da copiare e da seguire affinché si possa avere un riconoscimento.

Il brand deve essere unico

Ed il punto di partenza è che un brand deve essere unico. Chiarisce Amato «Nancy ha fatto di queste caramelle la sua fama, è conosciuta proprio per questi bon bon, ed è un merito che loro hanno avuto. Quando le caramelle hanno ricevuto il riconoscimento stavo facendo la battaglia col Centro Studi Bosio che organizzò, in collaborazione con il Consorzio del Bergamotto di Reggio, sei edizioni del  “Bergamotto Day Prize” fino a quando è stato superato l’assurdo pregiudizio ed è stata avviata la tradizione dell’uso gastronomico del bergamotto, oggi in piena espansione per qualità e quantità. All’epoca, all’ultima edizione parteciparono in 37 tra pasticceri, gelatieri e specialisti, a quel punto l’obiettivo era raggiunto non avrebbe avuto senso continuare».

Le bergamotte di Nancy ed il bergamotto di Reggio Calabria

Secondo Amato è significativa la storia dei bon bon al bergamotto Nancy: «Si sono presentate in maniera corretta – chiarisce –  perché non hanno mai detto che il bergamotto è di Nancy. Le caramelle, invenzione dei loro bravi pasticceri, sono state valorizzate e creato il marchio unico, la ragione della mia insistenza – e invece –  se non si parla di Bergamotto di Reggio Calabria si fa e si farà sempre confusione. Le bergamotte trovano fama nel fatto di essersi presentate per duecento anni sempre con lo stesso nome e non con singoli nomi: da noi ognuno va a ruota libera e scrive ciò che capita.

La piccola città dell’Alsazia è riconosciuta soprattutto per le caramelle al bergamotto di Reggio Calabria, non dice che il bergamotto è il loro, qui sta l’inganno. Non si è fatta chiarezza. I francesi sono stati corretti hanno chiarito da dove veniva “Dans le Sud de l’Italie” per essere più precisi. È evidente che da loro non potevano dire che cresceva la pianta di bergamotto che è la regione più fredda della Francia. Il bergamotto è delicatissimo, da noi cresce meglio nelle fiumare perché d’estate, quando fa molto caldo, cresce meglio e l’ebbrezza marina la sera abbassa la temperatura e salva l’albero, altrimenti andrebbero distrutti dal caldo».

A non essere corretti invece sono stati gli inglesi che «nel 1831 hanno creato l’Earl Grey the e solo dopo che ho scritto sul mio libro come stavano le cose hanno cancellato la presentazione, fatta da anni che raccontava di un aroma particolare derivato da una pianta di una regione sperduta della Cina. Scusa che nel 1831 poteva reggere e la gente poteva pure crederci. Hanno giocato su questo equivoco.ma oggi non è più possibile».

Amato ricorda infine che la stessa «Unione Europea ha riconosciuto come area ottimale di coltivazione del bergamotto quella dei 45 Comuni di Reggio Metropolitana, inserendone l’elenco dettagliato nel disciplinare del 2001 che ha istituito la “DOP (Denominazione di Origine Protetta) Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale”. Questo riconoscimento dell’area ottimale non può essere offuscato e travisato mediante ricostruzioni che non corrispondono alla verità di una campagna che ha coinvolto dal 1998 le forze migliori di Reggio Calabria e dell’ex-Provincia ora Città Metropolitana, col pieno appoggio dello stesso Consiglio Regionale della Calabria nel 1999 con un odg votato all’unanimità».

Non facciamoci confondere, se del bergamotto di Reggio Calabria non si ha una visione unitaria è perché emergono visioni di parte che non giovano ad un riconoscimento unico.

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