Teatro Cilea, Ventura: «Ascoltare l’appello del maestro Vacis»

«Il Teatro Cilea ed in linea generale tutti i teatri d’Italia anche prima della pandemia erano prevalentemente chiusi. Sembra strano dirlo, ma in fondo questi luoghi venivano aperti al pubblico giusto quel paio d’ore necessarie allo spettacolo, il che col tempo ha depotenziandoli la magia del teatro, rendendoli esclusivi ed allontanando il pubblico. Però l’esperienza del teatro va oltre la rappresentazione, essa è creazione di relazione tra le persone. Dopo l’isolamento quotidiano imposto dal coronavirus, il ripristinare la socialità e l’inclusione del Teatro deve essere una priorità, istituzionale e culturale». Così è iniziata la proposta dello studioso Francesco Ventura, discussa innanzi alla VII Commissione Consiliare del Comune di Reggio Calabria, durante una seduta delle scorse settimane.

«Il suggerimento è quello di applicare anche a Reggio Calabria l’appello nazionale lanciato dal maestro Gabriele Vacis, ossia aprire e popolare i Teatri ogni giorno e nei fine settimana anche la notte – prosegue Ventura – Il piano non deve prevedere la realizzazione di un immenso cartellone, ma bensì l’offrire gratuitamente gli spazi del Cilea alle varie compagnie reggine, affinché lì possano svolgere le proprie prove, ripagando l’ospitalità con uno spettacolo da inserire nella stagione teatrale cittadina. Il tutto facendo accedere il pubblico, durante la lettura dei copioni od anche l’allestimento delle luci e dei suoni, il tutto con un biglietto simbolico per cofinanziare l’iniziativa. C’è tensione, c’è cultura, tanta bellezza e scoperta comune nella preparazione degli spettacoli, ciò che succede dietro le quinte è importante quanto la rappresentazione stessa. Dopo il covid il Teatro deve tornare ad essere inteso come servizio sociale, al pari degli autobus e dell’acqua potabile».

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