San Ferdinando, nella futura Casa del marinaio il murales della “mamma” con la passione per la street art
Nell'opera di Sara Giofrè è raffigurato Soumaila Sackò, il bracciante che viveva nella tendopoli sanferdinandese e che venne ucciso a San Calogero
Moglie e mamma, con la passione per la pittura, scopre la street art e la sua opera diventa l’attrazione dell’estate a San Ferdinando. Sara Giofrè ha dedicato la sua estate alla realizzazione di un murales particolare all’interno della futura Casa del marinaio, una struttura comunale realizzata con fondi europei per ora inutilizzata.
«Sveglia all’alba per lavorare più freschi – confessa – col sacrificio di dover dipingere da sopra un ponteggio, fronteggiando le mie vertigini». Ci scherza sopra Sara, ma l’affresco che ha realizzato – commissionato dal Comune – è diventata una attrattiva seria nel piccolo centro balneare, tenuto conto che il murales sorge nella piazza principale del paese e per quanto è grande tutti sono “costretti” a guardarlo.
«Questa è la mia soddisfazione più grande – prosegue – perché un conto è dipingere un quadro a casa, un conto è farlo all’aperto e contare sul giudizio di tanti visitatori che sono interessati anche a difendere queste forme artistiche di arredo urbano». Sara, un diploma all’istituto d’Arte e una passione che ha sempre coltivato nel tempo che la cura dei due figli le ha lasciato libero, racconta che tutto è nato per caso.
«Avevo realizzato un piccolo murales sul perimetro di una mia proprietà – aggiunge – che si trova lungo una via molto trafficata: è piaciuto al punto che il Comune ha voluto coinvolgermi». Nel murales si vedono due volti, uno è di un lavoratore africano – Soumaila Sackò, il bracciante che viveva nella tendopoli sanferdinandese e che venne ucciso a San Calogero – l’altro è quello di una donna. «La cudespina – chiarisce Sarà – rappresenta la forza e l’umiltà delle donne calabresi, in questo disegno passato e presente di San Ferdinando si uniscono in nome del lavoro».