Si intitola “Versi inversi (in versi)”, la terza fatica letteraria di Mina Raso, ex assessore del comune di Taurianova, durante l’Amministrazione Scionti. La Raso, accantonata la politica, ormai da tempo si è cimentata nella scrittura, arrivando già a pubblicare tre libri. L’ultimo, che è il terzo di una silloge poetica, racconta di incontri, delusioni, speranza e amore.
L’intera raccolta si snoda nell’arco temporale che va dal 2018 al 2019, dove l’autrice racconta e si racconta, smonta e rimonta un vivere quotidiano in un itinerario esistenziale a tratti duro, ma sempre sorretto da una grande consapevolezza, ossia quella che bisogna comunque andare avanti, cercando di trarre il meglio da ciò che ci accade intorno. Consapevolezza che però, a volte si tramuta in una stanchezza prossima alla noia e al mal di vivere, ma che ci porta a ricominciare di nuovo con nuovo spirito.
«Nessuno è perfetto – ha spiegato la Raso – gli uomini sono come animali in fila: i più seguono la direzione comune senza deviare e senza chiedersi cosa è giusto e cosa no; altri al contrario deviano, perché hanno bisogno di cercare, capire, combattere». Attraverso un registro espressivo colloquiale, l’autrice riporta una quotidianità che regala una vena di dolcezza e di malinconia, per passare subito dopo a sbattere in faccia alla gente sensazioni sgradevoli, nate da fatti di cronaca: la guerra, l’emigrazione, la natura violata, l’ipocrisia del vivere contemporaneo, i pregiudizi su chi è “diverso”, la violenza contro chi è più debole.
Tutti temi ricorrenti, rafforzati anche dalle poesie in vernacolo presenti nella raccolta che stringono le proprie radici in un abbraccio serrato. La raccolta è quindi una riflessione su questi sentimenti, fatti di chiaroscuri, di contrasti, e che porta a riflettere sulla natura dell’amore e della vita. La particolarità di quest’ultimo libro è la copertina, appositamente disegnata dalla figlia di Mina Raso, Noemi Cuzzocrea.