Teatro Primo, “I D.I.D, uno spettacolo trashinante”: il gioco di vittime e carnefice

Quattro personaggi, quattro facce di uno stesso mondo sottile che tocca le linee della psiche. A Teatro Primo, a Villa San Giovanni, si torna in scena dopo i mesi di chiusura, di privazioni, di desiderio di respirare il palco, per una volta meta condivisa da spettatori, attori e da tutta la macchina scenica.

Il primo volume della stagione teatrale, dal 20 al 24 ottobre, è “I D.I.D, uno spettacolo trashinante”, con drammaturgia di Giusi Arimatea e Domenico Loddo, sul palco ci sono Tino Calabrò, Stefano Cutrupi, Silvana Luppino, Cinzia Muscolino con la voce narrante Gianfranco Quero, per la regia di Christian Maria Parisi, aiuto regia Giusi Arimatea. Una produzione Teatro dei 3 Mestieri e Teatro Primo.

Metateatro per i protagonisti che provano una pièce, con la figura arcana di un oscuro regista, che resterà sempre invisibile, ma la cui ombra incomberà per tutto il tempo. Raccontare una storia nella storia è l’arduo compito che riesce benissimo a Loddo e Arimatea.

«Ma se io vi chiedessi perché esisto io e proprio io e non un altro, qui e adesso, voi che cosa mi rispondereste?» è l’interrogativo di base.  Chi sono la bimba matta, il narcisista, la ninfomane, la vittima? Chi sono se non parti di noi, carnefici e salvatori che tante volte si alternano nei pensieri e nei modi. Ed è in quell’entrare e uscire dalla parte che scorrono le vite. In questo persone e personaggi hanno tanto in comune. A distinguerli è la consapevolezza dei cambi.

La storia del teatro che mette in scena il teatro, a tratti raccontata in maniera buffa, eccentrica, divertente, ma anche intimista e malinconica, ha un epilogo tragico: un omicidio e quattro potenziali colpevoli. Dalla finzione alla realtà il passo è breve. E il morto ci scappa davvero. Una morte che è una chiave di lettura dell’animo umano, scannato e messo alla prova che, ancora una volta, da vittima diventa carnefice.

Commovente il ritorno in scena per gli attori, tradito dall’emozione di Silvana Luppino nel ringraziare i presenti. Felicissimo ritorno anche per il pubblico che ha tanto atteso di poter prendere fiato e vivere le emozioni contrastanti, a tu per tu con l’unicità che solo la tenda rossa riesce a dare. (Foto di scena di Pietro Morello)

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google