lunedì,Maggio 20 2024

Petizione per Piazza De Nava, Vitale: «Incongruenze nel progetto»

Procede online la raccolta firme per fermare la ristrutturazione della centrale piazza cittadina

Petizione per Piazza De Nava, Vitale: «Incongruenze nel progetto»

Una raccolta firme online per tutelare e conservare Piazza De Nava. Dopo mesi di polemiche con una nuova iniziativa si fanno avanti le associazioni contrarie alla ristrutturazione del sito. «La petizione online è un passo obbligato anche se il target a cui noi ci rivolgiamo non è tanto quello del ultracinquantenni quanto quello dei soggetti più giovani, per smuoverli e spiegare loro qualcosa che non sanno» chiarisce Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea.

Piazza del Nava è uno dei rari casi in Italia di sincretismo architettonico: Reggio, seppur piccola città, ha questa caratteristica. In cosa si concretizza: abbiamo una base architettonica che è quella “umbertino eclettico”, la piazza tradizionale di fine Ottocento, trasferita nei suoi stili nel periodo della Ricostruzione, dopo il terremoto. Su questo stile si inseriscono delle note di liberty floreale costituite dalle fontane ai lati del basamento. Il tutto cordonato in puro stile razionalista italiano: con tre stili presenti dunque.

Inspiegabilmente – aggiunge Vitale – la soprintendenza vuole demolire e azzerare per edificare un non luogo, un qualcosa che non ha rapporto con la storia della città, con la memoria cittadina.

La petizione viene proposta della Fondazione Mediterranea e dal neonato comitato civico che, nel suo coordinamento, raccoglie i rappresentanti tutte le associazione culturali che inizialmente hanno dato il sostegno a questi idea di bloccare questo progetto di azzeramento della storia cittadina.

Secondo noi ci sono da verificare alcuni dati: perché questa operazione non è stata spiegata dalla soprintendenza, ed è questo che cerchiamo di capire da mesi. Vorremmo che uscissero pubblicamente, con un convegno, una discussione pubblica. Cercheremo di stanare queste persone dalle loro stanze e portarle sul territorio, facendogli vedere quello che stanno facendo e loro ci diranno hanno perché vogliono lo vogliono fare. Leggendo le carte l’iter procedurale che ha portato all’approvazione del progetto vi sono delle incongruenze, una mancata rappresentazione della realtà reggina».

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