sabato,Aprile 27 2024

Bronzi di Riace, al via i festeggiamenti con il “Magnagrecantico”

Con Castrizio, Cama e Autellitano un canto misto di storia, note, immagini e parole nel racconto inedito sulle due statue. Presentato il sito Magra Grecia 3 D

Bronzi di Riace, al via i festeggiamenti con il “Magnagrecantico”

Un canto misto, di storia, di note, di immagini e di parole. Si snoda così “MAGNAGRECANTICO“, un racconto inedito sulla storia dei Bronzi di Riace. In assoluto si è trattato del primo evento del 2022 a loro dedicato, allo Spazio Open di Reggio Calabria vanno in scena la chitarra del musicantore Fulvio Cama, la cultura di Daniele Castrizio, le immagini e la grafica di Saverio Autellitano, accompagnati dalle percussioni di Dario Zema.  

Una sorta di evoluzione della “Metaconferenza”, in cui non si parla solo di Bronzi ma di tutta la Magna Grecia.

È un inno all’espandere i festeggiamenti per i Bronzi quello che fa Castrizio: «Crediamo che col cinquantesimo dei bronzi si debba arrivare più lontano, fare qualcosa che ci unisce alla terra intorno a noi, Messina, Catanzaro e la Calabria, superare la linea gotica e arrivare nel mondo. I bronzi devono essere centrali nella comunicazione turistica, veicolo tramite cui si abbia più presenza. Non possiamo smettere di diventare il centro che studia, che attrae gli studiosi.

I bronzi si studiano a Reggio e in questo anno possiamo mettere Reggio al centro della ricerca sui bronzi. I bronzi sono nostri perché li ospitiamo qui al museo e dobbiamo fare in modo che diventino motivo d’orgoglio. Le comunità calabresi del mondo già chiedono spettacoli e video. Chi viene a studiare si trova le porte aperte».

Una storia che inizia “Da un braccio sul fondale nel mare di Riace” è quella raccontata da Fulvio Cama che arriva il racconto con «geolocalizzazione, fino al cuore della Magna Grecia al centro del Mediterraneo, tra Etna, Stromboli e Aspromonte».

E una disamina sulle ultime teorie sui bronzi non poteva mancare, da quelle di Salvatore Settis, che riprende Carol C. Mattusch che si rifà a Catherine De Grazia Vanderpool secondo cui i bronzi sarebbero Gaio e Lucio figli di Giulia.

La conferenza è l’occasione per la presentazione del sito https://magnagrecia3d.com/. «Magna Grecia 3D è un nuovo approccio al racconto del passato – spiega Saverio Autellitano – una macchina del tempo, un viaggio nella Storia. L’arte antica è misteriosa e affascinante. Facciamo un passo più vicino al gusto originario del mondo antico». Accanto alla meravigliosa ricostruzione dei colori dei Bronzi, Eteocle e Polinice, c’è la testa di Basilea divenuta statua nella sua interezza, l’Efebo di Mozia, Pitagora di Samo. Un modo per rendere le statue dell’antichità comprensibili perché «Se entro in un museo devo uscire sapendo».

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