sabato,Aprile 27 2024

“Bosco degli artisti” a Gambarie, l’arte come sentinella dei luoghi – FOTO

La magia nasce dalla nuova edizione di Aspromondo, progetto di residenza artistica di Paolo Genoese, in sinergia con Comune di Santo Stefano, Accademia di Belle Arti e Face Festival

“Bosco degli artisti” a Gambarie, l’arte come sentinella dei luoghi – FOTO

L’arte nei boschi sentinella dei luoghi. Lo spettatore resta incantato dalla doppia meraviglia: da un lato lo scenario “verde” da respirare, con i suoi odori e la sua luce; dall’altro l’impatto con le opere degli artisti. Succede a Santo Stefano d’Aspromonte dove, lo scorso 13 agosto, è stato battezzato il “Bosco degli artisti”. La magia nasce dalla nuova edizione di Aspromondo, progetto di residenza artistica diretto da Paolo Genoese, in sinergia col Comune di Santo Stefano in Aspromonte (del sindaco Francesco Malara) all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Face Festival.

«Un progetto che lo scorso anno da Ecolandia abbiamo trasferito in Aspromonte, una sorta di evoluzione naturale del Face Festival, delle menti e degli uomini che, dopo la pandemia, dovremmo essere più attenti alle tematiche di sostenibilità, a quello che vogliamo comunicare domani alle nuove generazioni» chiarisce Genoese. In questo ambito il concetto di bosco diviene «strategico e poetico».

Tra il verde, come spiega bene la scrittrice Tiziana Calabrò, nella sintetica opera elaborata per l’inaugurazione ci sono «come universi che si incontrano e si contaminano riportandoci all’origine, dove ogni cosa vivente è sacra – così – Le pietre respirano, le foglie nutrono la terra, gli alberi da secoli si scambiano segreti con i codici arcani della creazione, l’acqua è mutevole, cambia consistenza e forma, come l’amore. Gli animali sono abitanti di un aspro mondo formato con la pazienza delle ere. Ascoltiamo la sua saggezza che ha il linguaggio del divino perché veggente è la terra».

Il bosco racconta

Lo scorso anno, ricorda Genoese, dieci opere disseminate nella cittadina, quasi tutte vandalizzate, il progetto pilota: per vedere la reazione delle persone. Il concetto del bosco è differente. «Porta un effetto sorpresa. Si tratta di un bosco antico, fitto, ma raggiungibile facilmente. Si entra nel bosco e dopo qualche curva si arriva in un luogo panoramico che, nell’occasione dell’inaugurazione, ha ospitato il concerto di Davide Ambrogio».

Portare arte in tutto l’Aspromonte

«L’obiettivo è riempire di opere Santo Stefano e poi tutto l’Aspromonte. Far percorrere ai visitatori nuove strade attraverso l’arte, i significati collettivi di bellezza, di sostenibilità o di turbamento. Con il Face, negli anni, abbiamo sempre guardato a fare provocazione intima, di malessere attraverso l’arte. Tutte le opere hanno un approccio semiotico serio, complesso, in alcune è più leggibile. Come ricordava il sindaco Francesco Malara “l’arte come sentinella dei luoghi”. È una cosa nuova in un mondo in cui siamo abituati a vedere l’arte “accesa e poi spenta”. Il bosco rimane.

Le opere sono state progettate per rimanere, anche in inverno, anche sotto la neve. Il concetto di arte e natura non è nuovo è semplicemente ragionare verso una direzione green, sostenibile e sicuramente rispettosa verso la natura. Non a caso i racconti di alcuni artisti partono proprio dal luogo».

Perchè, come ben spiega Tiziana Calabrò: «Noi siamo visitatori di passaggio, osservatori privilegiati della meraviglia, bambini nel paese dei balocchi che guardano con l’innocenza del primo sguardo. Inchiniamoci con l’umiltà dei piccoli, per sentire che il nostro volto è il volto della terra. L’arte crea un linguaggio tra mondi, il collegamento di cellule, è architettura ellittica dell’esistenza. Le parole si fermano davanti allo sguardo, come sulla soglia dell’ignoto, per sentire il respiro di una bellezza indecifrabile».

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