domenica,Aprile 28 2024

Fidapa Bpw Italy a Reggio, focus sulla fragilità ossea

Un convegno che ha registrato la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva

Fidapa Bpw Italy a Reggio, focus sulla fragilità ossea

Dopo la pausa estiva la Fidapa Bpw Italy di Reggio Calabria riprende i lavori, e lo fa con un convegno, svoltosi qualche giorno fa in un noto hotel cittadino, sul tema della fragilità ossea e le relative problematiche .

Dopo i tradizionali saluti della presidente Monica Falcomatà, l’endocrinologa Maria Domenica Crea, tramite l’ausilio di alcune slide, ha chiarito che la fragilità ossea può comportare patologie croniche e silenti; nonché sottovalutate in presenza di scarsi controlli preventivi causati dalla scarsa conoscenza delle malattie ad essa connesse.

Il convegno è stato organizzato dalla Fidapa proprio al fine di divulgare maggiori informazioni per una patologia che oggi colpisce una donna su 3 dopo i 50 anni e un uomo su 5 dopo i 60.

«Si tratta di patologie sottovalutate e sotto diagnostiche verso le quali necessità maggiore sensibilità ed attenzione» ha chiosato la Crea che ha poi precisato come solo il 5 % del costo totale dei finanziamenti destinati alle fratture da fragilità venga utilizzato per le terapie farmacologiche dirette a prevenire la possibilità di frattura.

Il consiglio è di eseguire una “moc” a tutte le donne di età superiore ai 65 anni e agli uomini di età superiore ai 70. L’ esame non va mai ripetuto prima di un anno, ma è da effettuarsi dopo 18/36 mesi e sempre con lo stesso densitometro.

«La fragilità ossea è una malattia metabolica spesso silente – ha spiegato l’esperta – poichè asintomatica e diagnosticata solo dopo taluni eventi traumatici come una frattura, una doppia frattura o anche talvolta la diminuzione dell’altezza che accompagna il passare degli anni. Tra i fattori a rischio quindi il sesso femminile essendo le donne più predisposte per questione di carattere ormonale, la scarsa massa corporea, le lunghe immobilizzazioni cui si può essere costretti, una dieta povera di calcio e ricca di sodio e ovviamente l’età».

Un messaggio significativo, dunque, quello promosso dalle fidapine se si tiene conto che la popolazione invecchia e che si va incontro sempre più ad un popolo di anziani cui certo dev’essere garantito di vivere nel migliore dei modi.

Particolare importanza al fine di prevenire e curare le suddette patologie da attribuirsi poi all’alimentazione, all’esercizio fisico e ad uno stile di vita corretto.

In tal senso necessario corollario delle spiegazioni l’intervento del dottor Santo Amaddeo reggino d’origine, milanese d’adozione che in videocollegamento da remoto si è soffermato sull’importanza della corretta assunzione della Vitamina D, vitamina C e degli Omega 3 e su un sano ed equilibrato stile di vita palesando come la corretta assunzione di calcio sia indispensabile, ma senza eccessi, soprattutto in presenza di altre patologie come ad esempio quelle cardiovascolari.

Presenti all’incontro anche la dottoressa Anna Federico e la dottoressa Anna Maria Rosato.

Federico in rappresentanza dell’Ordine dei Medici, ha evidenziato che come l’ Ordine sia diventato sempre più attento alla medicina di genere che tenga conto delle sostanziali differenza fra uomo e donna.

Rosato, presidente della sezione reggina dell’Associazione italiana donne medico ha, invece, spiegato l’importanza di una tematica sempre più attuale: «Gli uomini e le donne, pur essendo soggetti con le medesime patologie, presentano sintomi e progressione delle malattie e risposte ai trattamenti molto diversi tra di loro che necessitano di un nuovo e diverso approccio diretto a garantire la centralità del paziente e la proprietà delle cure –  palesando come per medicina di genere debba intendersi un tipo di medicina diversa da quella tradizionale tendenzialmente maschilista legata alla differenza di genere appunto essendoci anche a livello terapeutico notevoli differenze fra i due sessi.

Adriana Polimeni, pediatra ha, infine, evidenziato come nei bambini si riscontri sempre più frequentemente una carenza di vitamina D inspiegata.

Un servizio, quindi, che l’associazione per mezzo di quest’evento ha cercato di rendere alla collettiva mettendo anche a disposizione attrezzature e macchinari al fine di poter consentire ai partecipanti di sottoporsi ad un esame diagnostico gratuito dopo la fine dei lavori.

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