venerdì,Maggio 3 2024

Premio Strega 2023: stasera la finale, la reggina Rosella Postorino favorita

Quest’anno, la cinquina di finalisti, per la prima volta in 77 anni del prestigioso premio, è caratterizzata da una presenza quasi tutta al femminile

Premio Strega 2023: stasera la finale, la reggina Rosella Postorino favorita

Dei due nomi che, quasi certamente, si contenderanno il più ambito premio letterario italiano, lo Strega, di cui stasera si “gioca” la partita finale, il primo è quello della reggina Rosella Postorino, data per favorita con il romanzo “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli). L’altro appartiene ad una scrittrice che oggi non c’è più, Ada D’Adamo, con “Come d’aria”.

Finale premio Strega 2023

La finale del premio Strega sarà trasmessa stasera 6 luglio alle 22:50 in diretta su Rai Tre dal museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e condotta da Geppi Cucciari. Quest’anno, la cinquina di finalisti, per la prima volta in 77 anni del prestigioso premio, è caratterizzata da una presenza quasi tutta al femminile, con la Postorino partita già favorita, Ada D’Adamo con “Come d’aria” (Elliot), Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” (Einaudi), Romana Petri con “Rubare la notte “(Mondadori) e l’unica presenza maschile, Andrea Canobbio con “La traversata notturna” (La nave di Teseo).

Il premio Strega, giunto alla 77sima edizione, ricordiamo, fu fondato nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e dal proprietario dell’omonimo liquore, Guido Alberti. Negli anni il più importante riconoscimento letterario italiano ha gratificato scrittori del calibro di Pavese, Moravia, Eco e Corrado Alvaro.

Chi è Rosella Postorino

Rosella Postorino, che sin da subito i rumors hanno dato per vincente, classe ’78, è nata a Reggio Calabria ma è cresciuta in Liguria e risiede a Roma. A 44 anni è la più giovane finalista in cinquina. La sua è stata una carriera fulminante: sin dall’esordio con “La stanza di sopra” (Neri Pozza, 2007), passando per “L’estate che perdemmo Dio” (2009) e “Il corpo docile”, entrambi Einaudi Stile Libero, per arrivare a “Le assaggiatrici” (Feltrinelli 2018), romanzo tradotto in oltre 30 lingue con cui la Postorino ha vinto il premio Campiello e dal quale è tratto un film per la regia di Cristina Comencini.

Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli)

“Mi limitavo ad amare te”, che la scrittrice reggina ha presentato a Palazzo Alvaro nel febbraio scorso, è un romanzo di formazione che narra la storia di tre piccoli orfani cui la guerra nell’ex Jugoslavia del 1992 ha tolto tutto ma che si ritroveranno ad espatriare in Italia, per sfuggire alle bombe bosniache, a “perdersi” e a “salvarsi” a vicenda.

Il romanzo è una cronaca di guerra, una storia di profughi ed infanzie violate, di strappi e separazioni ma anche di solidarietà e speranza verso una nuova vita, in cui le cose perdute lasciano spazio a nuovi legami, ad un futuro diverso. Una lettura potente e toccante, come la scrittura della Postorino, dalla quale non ci si riesce a staccare facilmente e che ha conquistato anche la giuria dello Strega.

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