Tomba Ellenistica a Reggio, l’abbandono dell’area continua… | FOTOGALLERY

Ci vuole fortuna anche a essere area archeologica a Reggio. Si può essere scavate e ricercate come piazza Garibaldi, con la scoperta casuale di un tempio, oppure si può essere resti di mura della città e, dopo tanti anni, trovare una dimensione di valorizzazione come nel caso dell’Ipogeo di piazza Garibaldi. Oppure avere la fortuna di godere dei fondi della Città metropolitana, come nel caso dell’area Griso Laboccetta, ed essere assegnati a un’associazione che si prende cura del luogo.

Un sito sfortunato

O infine, pur essendo reperto di grande valore, come nel caso della tomba ellenistica di via Tripepi, essere inchiodate a un assurdo destino, incappare in lungaggini da esproprio e vivere tra i rifiuti, senza nessun lustro.

È l’ultima storia, questa non a lieto fine che torniamo a raccontarvi. In pieno centro eppure dimenticata da tutti, col parco che la circonda chiuso, ma comunque accessibile e circondato di rifiuti. Povera tomba ellenistica. L‘assessore alla Cultura Irene Calabrò ricorda che, meno di due anni fa, l’area fu oggetto di tutela, valorizzazione e conservazione da parte del Comune e della Soprintendenza, con attività di restauro che comprendevano la ricollocazione di una delle pietre della volta, la chiusura della strada d’accesso. Misura, quest’ultima, che a poco è servita poiché l’accesso è (come constatato, ndr) comunque possibile da un altro lato dell’area. E lo sanno bene gli incivili che vi depositano mucchi di rifiuti, oltre quelli messi in brutta vista nella rampa di accesso al parco.

L’interrogazione di Pazzano

«Gli enti pubblici territoriali hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza». Così l’articolo 30 del Codice dei beni culturali e del paesaggio a cui si appella il consigliere comunale de La strada, Saverio Pazzano che chiarisce «Abbiamo presentato una interrogazione – afferma – perché ci sono stati vari interventi in commissione peraltro quello della consulta Assetto del territorio che chiedeva appunto la possibilità che quest’anno tornasse fruibile. Ma nel Dup, documento unico di programmazione, del triennio precedente, l’area era inserita nella riqualificazione. In questo ultimo, votato alcuni giorni fa invece non c’è. Ho chiesto conto in consiglio comunale e non ho avuto nessuna risposta. Da qui abbiamo fatto un’interrogazione e mi auguro che, come previsto dalla legge e dal regolamento, esige una risposta».

Ma non solo. Il consigliere d’opposizione spiega «Abbiamo anche recuperato all’interno del piano triennale delle opere 500.000 euro di fondi Por per la riqualificazione delle aree archeologiche, quindi i soldi ci sono. Che ci rispondano dunque perché queste non sono condizioni di una città che poi anche lontanamente essere civile».

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