lunedì,Aprile 29 2024

Bova Marina, Archeoderi guarda al futuro e celebra la Giornata europea della cultura ebraica

Gennaro: «Scovati solo un decimo dei reperti. Servono fondi adeguati per proseguire gli scavi»

Bova Marina, Archeoderi guarda al futuro e celebra la Giornata europea della cultura ebraica

Si è svolta anche a Bova Marina la Giornata europea della cultura ebraica, all’interno dell’area della sinagoga del Parco archeologico Archeoderi di San Pasquale. Giunta alla ventiquattresima edizione, la manifestazione ha aperto alla cittadinanza le porte della Sinagoga, del museo e degli scavi archeologici, invitando ad approfondire la conoscenza dell’ebraismo con un tema inedito, “La bellezza”, filo conduttore che ha unito le centinaia di eventi organizzati in tutta Italia.
Una riflessione sulle peculiari declinazioni del “bello” da un punto di vista ebraico, partendo dalla testimonianza dei reperti rinvenuti a Bova Marina. Archeoderi è un insediamento straordinario: qui si trova infatti la seconda sinagoga ebraica più antica d’Occidente dopo quella di Ostia.

«Questo luogo rappresenta tante cose che dobbiamo impegnarci a valorizzare» ha affermato la direttrice del Parco, Elena Trunfio, durante i lavori del convegno. «Per declinare la parola bellezza penserei all’educazione, perché grazie ad essa si interviene sulle giovani generazioni capaci di amplificare questa bellezza. Lo scorso anno abbiamo riavviato i laboratori con i bambini delle scuole primarie. In questi giorni sono decine le chiamate di professori e Dirigenti che sono interessati a tornare per ripetere questa esperienza o per farla per la prima volta». La bellezza sta anche nei ‘numeri’, in quella cifra di presenze che Archeoderi non vedeva dalla sua inaugurazione quasi 15 anni prima.

«Il fatto di avere avuto mille visitatori questa estate potrebbe non sembrare una grande cosa se non si guarda al contesto. Alcuni siti fanno questi numeri in mezza giornata, per Archeoderi invece sono una grande conquista: anche questa per me è bellezza. Ed è una conquista figlia di un lavoro svolto da un anno a questa parte, un lavoro spesso silenzioso e sotto traccia, ma che ha dato e continua a dare grandi risultati. La nostra missione, come museo, è quella di rendere questo luogo vivo, vissuto dalla cittadinanza, un luogo che cambia».

Il Parco Archeologico Archeoderi, qualche anno fa, era praticamente destinato alla chiusura. Mancati investimenti, tagli e una burocrazia asfittica che non faceva dialogare gli enti pubblici. «Abbiamo dovuto lottare con l’Anas – ha dichiarato il Sindaco Saverio Zavettieri – per mettere quattro cartelli stradali atti ad indicare il sito di interesse: volevano farseli pagare come con la pubblicità di un dopobarba. Ai limiti dell’assurdo». Oggi, nonostante tutto, Archeoderi guarda al futuro, tanto da spingere la soprintendenza a parlare anche di nuovi scavi e delle potenziali grandissime scoperte che si potranno fare.

«Quello che ad oggi è stato scovato qui è solo un decimo di quello che Archeoderi può testimoniare – ha raccontato Andrea Maria Gennaro, funzionario della Soprintendenza -. Ovviamente, per fare questi scavi, ci vogliono dei fondi adeguati. Fondi che non siano finalizzati solo alle operazioni di scavo, ma che ovviamente devono consentire di effettuare sui reperti le dovute attività di ricerca, recupero e conservazione. Quello a cui auspico è che si effettuino intanto degli scavi indiretti: grazie alla tecnologia possiamo utilizzare il georadar, che consentirebbe di sapere di più sul sito con un’indagine non invasiva volta a mappare l’area archeologica. Tutto attorno alla Sinagoga sicuramente si potranno trovare i resti di un intero insediamento: dalle case agli ambienti di servizio, dalle aree produttive alle fattorie. Sicuramente ci sarà una necropoli molto importante. La bellezza, per me, è anche questo: sapere che ci aspettano nuove grandi scoperte».

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