Museo di Reggio, il saluto di Malacrino: «Continuerò a fare cultura per la città»

Ieri sera ha salutato i Bronzi di Riace. Qualche ora fa il commiato coi i dipendenti di palazzo Piacentini. Poi la partenza per Roma. A distanza di otto anni dall’insediamento, avvenuto il primo ottobre del 2015, Carmelo Malacrino lascia la direzione del Museo di Reggio.

Malacrino, otto anni al museo di Reggio

Otto lunghi anni in cui è successo di tutto. Mostre, visite di turisti da ogni parte del mondo, coi Bronzi di Riace che forti della loro bellezza iconica hanno cercato di consolidare la loro posizione di attrattori, nel 50° dal ritrovamento. All’arrivo di Malacrino infatti palazzo Piacentini aveva finito da poco il restyng, tante cose dovevano andare a posto.

«Sicuramente non dimenticherò l’inaugurazione del museo – afferma Malacrino – perchè l’ho sentita come una festa della città. Celebrata da un concerto che la città ha voluto offrire al teatro Cilea. E poi tanti momenti di tante mostre, tanti progetti e obiettivi raggiunti con la parte bella della città».

Accanto ai momenti indimenticabili però ci sono stati quelli difficili, serviti, a dire dell’ex direttore ad unire ancora di più. «Durante l’alluvione nell’agosto 2018 l’acqua è entrata nel museo e fu un momento veramente drammatico. Con gli archeologi e i restauratori abbiamo lavorato subito nei depositi per verificare dello stato conservativo delle collezioni. Abbiamo affrontato una situazione assolutamente imprevedibile. Però anche quei fatti si sono trasformati in un bel ricordo nel senso che ci siamo tutti rimboccati le maniche e con le nostre forze siamo riusciti a ripristinare tutto ciò che era stato danneggiato delle strutture e dei reperti. Migliaia di oggetti recuperati e restaurati, una storia che abbiamo raccontato nella mostra “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”».

Il traghettatore

Quello di Malacrino per Reggio però non è un addio. Tornerà al suo ruolo, si dice “prestato” dall’Università Mediterranea e pronto a ritornare a fare ricerche e a scrivere, attività che non aveva comunque messo da parte. «Rientro nella mia sede chiude – contento di ricominciare con gli studenti, di continuare le attività di ricerca che non ho mai interrotto. Tornerò per lavorare alla cultura della città di Reggio».

Nel frattempo si lavora per la successione del direttore. Da domani arriverà Filippo Demma, direttore del museo archeologico di Sibari e traghettatore verso il nuovo anno e la nuova direzione.

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