lunedì,Aprile 29 2024

Polistena, presentato il libro di Mariano Mazzullo “L’eterno sognatore”

Nell'ambito dell'Open day culture, promosso dall'Amministrazione comunale. Al termine dell'incontro, l'autore ha donato al Comune un quadro raffigurante Vincenzo Jerace, realizzato da Domenico Mazzullo, cui il libro è dedicato

Polistena, presentato il libro di Mariano Mazzullo “L’eterno sognatore”

Ieri, nell’ambito della due giorni denominata “Open day culture” organizzata dall’Amministrazione comunale di Polistena, all’interno del Museo civico Casa Jerace, è stato presentato il libro “L’eterno sognatore. Vita e opere di Domenico Mazzullo”, scritto da Mariano Mazzullo, nipote dell’artista. All’incontro, moderato dall’assessore alla Cultura Maria Angela Napoli, oltre all’autore del libro, hanno preso parte l’editore della Kerit-Lc Edizioni Ketty Tutino e il sindaco di Polistena Michele Tripodi.

La scelta di presentare il suo libro per la prima volta proprio a Polistena, non è stata casuale per Mazzullo, dal momento che la città è stata un luogo altamente simbolico per l’artista Domenico Mazzullo, poiché ha dato i natali ai suoi maestri Francesco e Vincenzo Jerace, a cui lo stesso dedicò alcune delle sue opere più suggestive: il poema postumo Trilucerna delle Muse (NEB 2015), tele, busti in bronzo, diversi quadri e poesie.

Il comune di Polistena ha poi scelto di patrocinare la pubblicazione del volume e per questo è stato inserito nella copertina del libro insieme agli altri enti e comuni che hanno sposato l’iniziativa. Al termine del dibattito, la famiglia Mazzullo ha voluto donare al Comune un dipinto di Domenico Mazzullo: Ritratto di Vincenzo Jerace al crepuscolo, un olio su tela del 1948.

«Il bilancio della due giorni del primo Open day culture è positivo – ha dichiarato il sindaco Michele Tripodi, a margine dell’incontro conclusivo della rassegna -. Grazie ai ragazzi del Servizio civile e delle borse-lavoro siamo riusciti a vivacizzare un bene culturale rendendolo fruibile a tutti cittadini. È questa la grande differenza che passa tra una concezione della cultura su base aristocratica ed elitaria e l’idea della cultura, da noi portata avanti, fondata sulla partecipazione comunitaria e popolare. Il dipinto donatoci – ha concluso – sarà installato nei prossimi giorni e rimarrà esposto nella casa Jerace che, ricordiamo, è da tempo aperta almeno due mattine a settimana, grazie proprio ai giovani del Servizio civile impegnati nei progetti attinenti, perché la cultura è di tutti».

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