lunedì,Maggio 6 2024

Autorità portuale dello Stretto, Fast Confsal: «Finanziamenti persi da Reggio e Villa?

Per il sindacato «Reggio non può rimanere in mano a gente opportunista, a prescindere dal colore politico, più interessata a carriere politiche e personali e ad ottenere prebende a danno dell’interesse della collettività»

Riceviamo e pubblichiamo dal Segretario Generale FAST-CONFSAL Calabria Vincenzo  Rogolino:

Era precisamente il 23 Giugno 2017 quando, su mandato del Segretario Generale della FAST CONFSAL Pietro Serbassi,  fui invitato a seguire la vertenza  sulla “Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto”, nella mia qualità di Segretario Generale FAST CONFSAL Calabria. 

Una riunione promossa dalle Segreterie della Fast Confsal Porti e Ugl Mare della Sicilia avente per oggetto un argomento spinoso come quello provocato dall’allora Ministro dei trasporti Delrio che riduceva, attraverso un decreto del 31 Agosto 2016, a 15 le Autorità di Sistema portuale italiano. Una riforma necessaria ma che per il nostro territorio avrebbe rappresentato un pasticcio grossolano e avrebbe fatto capire l’impreparazione della classe politica nostrana, dal centrodestra fino al centrosinistra.

Lette le carte partecipai all’incontro in quel del Comune di Messina alla presenza di consiglieri comunali messinesi ma, soprattutto, dei vertici sindacali delle due organizzazioni di settore sopraccitate. All’incontro erano presenti anche  un folto numero di giornalisti siciliani e tv locali che registrarono gli esiti del dibattito.

Nel corso dell’incontro, senza pregiudizio alcuno o spirito di campanilismo lanciai la proposta dell’istituzione della XVI Autorità Portuale dell’Area dello Stretto partendo dall’assunto che Reggio era Città Metropolitana con forti interessi nell’Area dello Stretto che avrebbero consentito una più forte conurbazione con la dirimpettaia Messina. Cosa fino ad oggi enunciata a chiacchiere ma mai concretizzata sulla carta.

La mia proposta fu sostenuta , dopo un breve preventivo confronto, dai massimi esponenti sindacali autonomi e da alcuni uomini delle istituzioni locali siciliani. Il mio ragionamento fu lineare e si basava sul concetto di autonomia e identità dell’intera Area dello Stretto con una proposta mirata a comprendere all’interno della stessa area i porti di Reggio Calabria, Villa S.G., Milazzo e Tremestieri considerata, altresì alla tipicità di questi ultimi ,per lo più a interesse commerciale e passeggeri (oltre dodicimilioni di viaggiatori).  Una proposta che ebbe il consenso e il sostegno di gran parte dei politici siciliani e dei tantissimi giornalisti locali. In quella circostanza si votò, su mia proposta, un documento da inviare ai due Governatori interessati cioè a Crocetta per la Sicilia e a Oliverio per la Calabria.

Dopo mesi di battaglie supportate da una  raccolta di firme da parte delle OOSS promotrici  (nella sola Messina il sindacalista Di Mento allora responsabile porti della FASTConfsal, raccolse oltre diecimila firme, mentre a Reggio Calabria ci attestammo sulle  quattromila sottoscrizioni), si riuscì a scalfire il muro di ostilità alzato dal Ministro Delrio e dai due Governatori  uno dei quali , il siciliano Crocetta a seguito delle elezioni fu  sostituito con Musumeci.

La strada incominciava a non essere più in salita ma in realtà solo per la Sicilia. Infatti, in un allucinante gioco trasversale che coinvolgeva più esponenti bipartisan, sulla sponda calabrese, si procedeva invece  con una serie di contromisure e resistenze.

Lo stesso Sindaco, tutt’oggi in carica, si opponeva fermamente alla istituzione dell’Autorità Portuale dello Stretto supportato, ripeto, da gran parte della classe politica calabrese e, quello che appare estremamente preoccupante, da quella reggina. Tuttavia  la proposta, caduto il Governo Renzi  e sostituito il Ministro Delrio, fu fatta propria dal Governo subentrante Conte/Dimaio/Salvini che ne sancì l’istituzione nel mese di Dicembre del 2018 

Or bene, fatta questa premessa, apprendere che si è insediato il Comitato di Gestione di Sistema e che molti fondi sono sfuggiti a Reggio Calabria e Villa S.G. per mancanza progettuale e quindi per scadenza termini non solo ci getta nello sconforto ma ci fa riflettere sul fatto che Reggio ha bisogno di cambiare pagina. Ha bisogno di circondarsi di uomini che sappiano leggere le carte ma soprattutto che amino questa meravigliosa città.

Reggio non può rimanere in mano a gente opportunista, a prescindere dal colore politico, più interessata a carriere politiche e personali e ad ottenere prebende a danno dell’interesse della collettività.

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