giovedì,Maggio 2 2024

Reggio Calabria, Praticò: «Perchè lavori così importanti non sono stati fatti durante il lockdown?»

Stamattina la chiusura al traffico di via Vallone Petrara, un'altra spiacevole sorpresa per l'imprenditore reggino con l'attività in forte difficoltà

Reggio Calabria, Praticò: «Perchè lavori così importanti non sono stati fatti durante il lockdown?»

«I “padroni della città” hanno deciso di chiudere totalmente la via Vallone Petrara dalla chiesa di S.Salvatore fino al semaforo dell’ospedale. Tecnici e politici del settore con comportamento autoritario (dittatoriale?) non hanno dato la possibilità alle persone di recarsi nelle aziende del territorio per fare acquisti, salvo che non si “armassero di santa pazienza”, facendo un lungo giro tortuoso per acquistare. Da ormai 6 mesi tutti gli addetti ai lavori “la stanno facendo da padroni” con comportamenti sociali non degni di un Paese civile. Stanno facendo lavori incuranti dell’importanza della strada che conduce sulla tangenziale, al Gom, a Villa Aurora, al Policlinico.

Stanno trattando le aziende del luogo come se vendessero in esclusiva beni di “prima necessità“, obbligando i cittadini a parcheggiare a centinaia di metri di distanza per andare a comprare. Tutto ciò senza un minimo di controllo in merito».

Così Mimmo Praticò, storico imprenditore reggino del quale, qualche settimana fa, avevamo raccolto lo sfogo. Un’attività che, nell’ultimo anno, ha ridotto ai minimi termini i fatturati a causa del covid e della conseguente crisi prima, poi per i sopravvenuti lavori. L’ulteriore spiacevole sorpresa stamattina con al chiusura in toto di via Vallone Petrara per il rifacimento del manto stradale.

«Da sei mesi,i n un momento di crisi molto più profonda, di quella che stiamo subendo da anni, ci stanno trattando come se fossimo gentaglia della “peggiore risma”. Durante i lavori (6 mesi!) nessuno ha sentito un minimo di ”educazione civica” di informare delle difficoltà a cui si andava incontro. Ne’ tantomeno c’è scritto da qualche parte la data di “fine lavori.”. Durante questo periodo, che si è lavorato solo nei giorni feriali (escluso il sabato) nel rispetto categorico dell’orario lavorativo, non si è mai preso in considerazione di lavorare di notte e nei giorni festivi. I lavori sono stati fatti con “comodo” con solo 4 (dicasi 4) operai giornalieri.

Contemporaneamente la strada da Villa Aurora conduce al centro della Città è semi chiusa per lavori in corso. Oggi, purtroppo, alcuni isolati della zona erano irraggiungibili. Tutto ciò senza considerare che dal giorno 29/10/2020 ad oggi l’unico marciapiedi di via vallone Petrara è impraticabile. Infine nella stessa zona da oltre 10 giorni, la sera le luci comunali sono spente per cui il buio pesto costringe i  cittadini a camminare sulla strada con il grosso e grave rischio di essere investiti da automezzi che certamente non circolano “a passo d’uomo”. Stranamente in questa zona le luci” si accendono a comando”. Oggi si è toccato il fondo della ”strafottenza”: da stamattina strada completamente chiusa.

Guardandoci intorno non possiamo che pensare di trovarci in una città in ginocchio sotto qualunque punto di vista: economico, sociale, civile, senza che le persone operose e che “si spaccano la schiena” tutti i giorni per mandare avanti il proprio lavoro, e quelli dei propri collaboratori, possano vedere uno spiraglio di luce nei prossimi decenni. L’amarezza, ahinoi, sta diventando sempre di più una forma di “depressione” collettiva che sta consumando “a fuoco lento” tutti i migliori cervelli reggini (la maggior parte) che sempre di più (ad oggi le percentuali sono molto alte) pensano di andare via da una città senza regole e ricca di soprusi a tutte le latitudini.  Chi si è sempre “schierato” sempre con Corrado Alvaro (“Vivere rettamente non è inutile”) oggi incominciano, a qualunque età, ad avere dubbi e incominciano a pensare ad altri lidi dove la civiltà, il rispetto, le regole sono un vivere normale e non rappresentano l’eccezione. Ritornando al motivo di quanto scritto ci chiediamo: il perché lavori così importanti e delicati non siano stati svolti nel periodo di chiusura del covid?».

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