sabato,Aprile 27 2024

Zes Gioia Tauro, da agosto ancora senza commissario

Neanche ora che il porto ha ripreso a macinare numeri da record, si registra la corsa a insediarsi e si vedono cantieri per l’adeguamento degli opifici

Zes Gioia Tauro, da agosto ancora senza commissario

Zona economica speciale della Calabria senza commissario da agosto, nell’indifferenza di governo e Regione, mentre gli imprenditori non sanno a quale “santo votarsi”. Può essere riassunto così il racconto di una mattinata trascorsa tra i capannoni delle 3 zone industriali che sorgono intorno al porto di Gioia Tauro, 74 aziende insediate – secondo un elenco non aggiornato consultabile sul sito del Corap – che confidavano molto sulle agevolazioni fiscali previste e non ancora varate.

«Molti di noi – afferma l’imprenditore Gaetano Gaglianò – hanno anche dei progetti in corso ma è da un paio di anni che si parla di Zes ed ancora non abbiamo visto nulla». Il credito d’imposta “rafforzato”, garantito dal governo nelle varie regioni dove la misura è stata varata, ha un freno preciso, esattamente quello che Roma ha tirato l’estate scorsa decidendo di sostituire la commissaria governativa Rosanna Nisticò. Fu la stessa docente universitaria cosentina a dare l’annuncio a sorpresa, durante un dibattito della festa regionale del Pd, suscitando allora la preoccupazione del segretario dell’Autorità di sistema portuale, Pietro Preziosi.

«Auspichiamo una nuova nomina più rapida possibile», disse l’ammiraglio dopo aver speso parole lusinghiere nei confronti dell’economista. Da allora nulla, con l’aggravante che nessuno nel dibattito politico – tanto meno durante la recente campagna elettorale – ha sollevato qualche obiezione sul taglio oppure ha rivendicato la necessità di una nomina strategica. Eppure soprattutto dopo che il porto ha ripreso a macinare numeri da record, si registra la corsa a insediarsi e si vedono cantieri per l’adeguamento degli opifici.

Il lavoro del Comitato di indirizzo è rimasto monco e sul sito gli ultimi verbali consultabili risalgono a febbraio. Tutto bloccato nel momento in cui Roma contratta con Catanzaro le cose da fare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, visto che le Zes occupano grande spazio nella Missione 5, quella della coesione territoriale, e senza un nuovo commissario non si sa che fine abbia fatto la zona franca che il colosso dei container, Msc, aveva già opzionato.

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