Vertenza Alival a Reggio, il ministero convoca sindacati, azienda e Regione

Ha mantenuto il suo impegno il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che per lunedì, prima della fine dell’anno, ha convocato un altro tavolo per seguire gli sviluppi relativi al caseificio Alival di San Gregorio a Reggio Calabria.

Saranno presenti l’azienda e il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Al tavolo è stata convocata anche la Regione Calabria. «Nelle più rosee aspettative, potrebbe essere quella per la Regione la sede in cui comunicare gli esiti dello scouting di individuare possibili acquirenti dello stabilimento con i quali avviare al più presto la trattativa. Questo era quanto atteso dopo la riunione in prefettura di tre settimane fa. Altrimenti dovremo confrontarci su come procedere», dichiarano i sindacati.

La vertenza

Il gruppo Castelli, facente capo alla multinazionale francese Lactalis, ha annunciato lo scorso aprile che entro il 2023 chiuderà lo stabilimento reggino.

Lo scorso agosto l’azienda ha anche presentato un piano sociale per la ricollocazione in altri stabilimenti fuori dalla Calabria dei dipendenti. Ricollocazione alla quale hanno aderito meno di 20 lavoratori e lavoratrici. Ciò vuol dire che per una sessantina dei 79 dipendenti totali il rischio è quello di restare il prossimo anno senza lavoro.

Stante l’irremovibilità del gruppo Castelli, la ricerca di chi possa rilevare lo stabilimento è l’unica strada per provare a scongiurare la chiusura dello stabilimento e a salvare a Reggio Calabria questi preziosi posti di lavoro.

Strada individuata da mesi dalle istituzioni, costantemente sollecitate dai sindacati. Al momento però tutto ancora tace rispetto a possibili acquirenti del caseificio.

Incertezza e preoccupazione

Ciò nonostante gli impegni assunti in occasione della prima riunione del tavolo tecnico – istituzionale in prefettura, il cui ufficiale insediamento, dopo altri e incontri e interlocuzioni, si è fatto attendere fino allo scorso novembre.

La Regione, acquisita la documentazione necessaria da Lactalis, avrebbe dovuto nei 15 giorni successivi avviare lo scouting per individuare potenziali aziende interessate a rilevare lo stabilimento per scongiurarne, così, la chiusura.

L’auspicio è che tali esiti, piuttosto che nella seconda riunione del tavolo in prefettura finora mai convocata, siano riferiti lunedì al cospetto del Ministero. Al momento, tuttavia, un senso di preoccupazione prevale sulla speranza che questi esiti siano positivi.

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