venerdì,Aprile 26 2024

Reggio, sindacati su vertenza Alival: «Avviare al più presto trattative con potenziali acquirenti» – VIDEO

Positivo l'insediamento del tavolo tecnico istituzionale per cercare soluzioni al fine di scongiurare la perdita di 79 posti di lavoro. Ma adesso, dipendenti e sigle chiedono concretezza

Reggio, sindacati su vertenza Alival: «Avviare al più presto trattative con potenziali acquirenti» – VIDEO

«Ci aspettavamo più concretezza. Pur apprezzando l’impegno corale delle istituzioni, dobbiamo prendere atto con rammarico che la Lactalis non ha ancora fornito le informazioni relative allo stabilimento, Ciò impedisce di avviare trattative di vendita. In questa sede non sono stati, infatti, indicati formalmente nomi di potenziali acquirenti».

Avevano altre aspettative rispetto a questo primo incontro Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, convocati nella tarda mattinata di oggi in prefettura a Reggio Calabria. Per quanto positivo l’insediamento del tavolo politico istituzionale, la via per scongiurare la perdita di quasi ottanta posti di lavoro del caseificio Alival di San Gregorio è ancora da percorrere.

La vertenza

Dallo scorso aprile, i sindacati sono al fianco dei 79 dipendenti del caseificio reggino Alival, del gruppo Castelli di proprietà della multinazionale francese Lactalis. Da mesi l’azienda ha annunciato che chiuderà battenti entro il primo trimestre del 2023.

«La Camera di Commercio, che ringraziamo per la schiettezza, ha messo in chiaro che nel reggino al momento non vi è alcuna azienda interessata a rilevare. Ci sono, tuttavia, aziende con prospettive di espansione, che dunque potrebbero riassorbire il personale qualificato rimasto senza lavoro», proseguono i sindacati. Il tempo, però, corre.

Lo dimostra il fatto che gli stessi sindacati sono stati convocati al Mise la prossima settimana, per la procedura di licenziamento collettivo che farà il paio con la chiusura dello stabilimento, qualora non si riuscisse a scongiurarla.

I tempi e gli impegni

Il fattore tempo è determinante e per questo motivo «nella sede odierna è stata posta come scadenza quella di 15 giorni, data in cui presumibilmente sarà riaggiornato il tavolo. Nei prossimi giorni Lactalis dovrà fornire i dati e le informazioni necessari e, dunque, si dovrà arrivare al tavolo con nomi di aziende interessate a rilevare lo stabilimento.

Le garanzie istituzionali

Recepita la scheda la Regione procederà con uno scouting a livello regionale in modo da poter avviare concretamente una trattativa, che sarà gestita in prefettura, alla presenza dei rappresentanti istituzionali come garanti», concludono i sindacati.

Il tavolo tecnico istituzionale

Presenti al tavolo con il prefetto Massimo Mariani, il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Antonino Tramontana, la senatrice Tilde Minasi, la vicepresidente e assessora con delega al lavoro della regione Calabria, Giuseppina Princi. Presenti anche il sindaco metropolitano ff reggino Carmelo Versace, il sindaco ff del Comune, Paolo Brunetti, e i rappresentanti di Unione food, Lactalis e Nuova Castelli.

Con i rappresentati sindacali aziendali, la tavolo anche Nicola Rodi, segretario generale Flai Cgil Reggio Calabria, Romolo Piscioneri, neosegretario generale della Cisl Città Metropolitana reggina e Antonino Zema segretario generale aggiunto Fai Cisl, Antonio Zavettieri, segretario regionale Uila Uil Calabria.

Ancora nessuna trattativa

Pur apprezzando l’avvio dei lavori di un tavolo qualificato, certamente i tempi stringono e ancora nessuna trattativa è stata avviata. Intanto i lavoratori – una delegazione era presente fuori dalla prefettura – restano in attesa, fiduciosi che il tavolo così composto possa essere nelle condizioni di poter trovare finalmente una soluzione.

Unanime il coro delle istituzioni circa la necessità di tentare ogni strada per non disperdere i posti di lavoro e anche l’esperienza acquisita dai dipendenti nei loro anni di attività.

Chiesto alla senatrice Tilde Minasi di portare la questione sui tavoli romani e ai sindaci Brunetti e Versace di sostenere la vertenza e di essere anche antenna per potenziali acquirenti sul territorio reggino.

La Regione Calabria e Unioncamere avranno il delicato compito, una volta recepita la scheda dello stabilimento, di cercare acquirenti su tutto il territorio regionale.

Individuare e attrarre potenziali acquirenti

«Potrebbero esserci delle cordate interessate che, però, dovranno avere una convenienza ad acquistare. Dovrà essere la politica a mettere in campo delle misure che possano rendere appetibile questo investimento.

Noi faremo la nostra parte, affinché venga rispettato il diritto al lavoro di queste persone. Investiremo anche i livelli più alti della politica», ha sottolineato il sindaco ff del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti.

Chi va e chi resta

Dei 79 dipendenti dello stabilimento di Reggio Calabria, una sessantina non hanno aderito al piano sociale proposto dall’aziende lo scorso agosto a Milano e non hanno optato per la ricollocazione in altre sedi lontane dalla Calabria.

Per gli altri ci sarà un incontro proprio lunedì a Milano per avviare la procedura. Tecnicamente, entro il 31 dicembre, se lo scenario dello stabilimento reggino dovesse mutare e dovesse essere acquistato e reindustrializzato, anche per loro ci potrebbe essere l’opzione di restare a Reggio. Una possibilità per chi, partendo a malincuore, spera ancora di rimanere.

Dunque sembra non esserci altra strada che un acquirente per scongiurare il dramma sociale di 79 posti di lavoro perduti a Reggio Calabria e di una sessantina neppure ricollocati fuori. Una strada che deve essere percorsa al più presto. Il trimestre 2023 è ormai vicino.

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