lunedì,Aprile 29 2024

Gazebo a Reggio, strappo di Confcommercio: via dal tavolo di concertazione

Il presidente Labate scrive a Brunetti e Martino: «Decisione dell'Amministrazione non condivisibile nel merito e istanze inascoltate»

Gazebo a Reggio, strappo di Confcommercio: via dal tavolo di concertazione

È la questione dei gazebo a infiammare la politica cittadina. Da una parte ci sono le scelte di legalità e decoro che l’amministrazione comunale intende portare in fondo, dall’altra ci sono le ragioni degli esercizi commerciali. Confcommercio non ci sta. E, con una lettera inviata al sindaco Paolo Brunetti e all’assessore alle Attività Economiche e Produttive Angela Martino, a Giuseppina Palmenta assessore Polizia Municipale, fa sapere che non parteciperà alla riunione in corso in questi minuti a palazzo San Giorgio.

«La decisione, per quanto sofferta – si legge nel documento – si rende necessaria poiché non appare condivisibile né nel merito né nel metodo la posizione assunta dall’Amministrazione sull’argomento, laddove tutte le istanze espresse da questa Organizzazione nell’interesse dell’intero computo rappresentato sono rimaste inascoltate, avendo inteso l’Amministrazione proseguire sulla linea originaria — con crescente e dichiarata severità -motivando la posizione come “scelta politica”».

L’associazione di categoria chiarisce poi che non è in discussione «la legittimità di una “scelta politica” dell’Amministrazione, tuttavia, per rispetto dei ruoli, questa Confcommercio non si manifesta disponibile a partecipare ad incontri o tavoli semplicemente per prendere atto di decisioni già assunte, pressoché immodificabili o che lasciano spazio ad interventi di “contorno”, puramente marginali. Sono in gioco la dignità del lavoro svolto, il ruolo ricoperto, il rispetto dovuto alla Città e non solo agli imprenditori associati».

Mancano i numeri

Come sottolinea Confcommercio «Tavoli che, tra l’altro, continuano ad essere svolti senza la condivisone di dati, numeri, planimetrie, documentazione, pure richiesta e utile a comprendere la dinamica e l’evoluzione delle attività quantomeno della somministrazione sul territorio comunale nel periodo pre e post covid, ivi compresa la questione di tempi, modalità, contenuti delle procedure autorizzatorie sin qui svolte. Dati indispensabili a nostro avviso per consentire di adottare o partecipare a scelte mature e consapevoli».

Le deroghe covid

Facendo un passo indietro «Avevamo condiviso sin dal primo incontro l’idea che dopo le deroghe covid fosse corretto realizzare un ritorno alla normalità, una nuova normalità diretta ad assicurare il giusto decoro alla Città tenendo conto dei cambiamenti maturati a seguito dell’esperienza pandemica. Avevamo rilevato come sulle modalità, sulla tempistica, sulla gradualità degli interventi sarebbe stato di fondamentale importanza agire con attenzione considerato che in gioco ci sono lavoro, sacrifici e investimenti di tanti imprenditori che non possono ritrovarsi da un turno all’altro dove a ripensare al modello di business».

Il regolamento del 2017

Così come «Avevamo condiviso l’idea di un intervento di compressivo restyling del regolamento comunale che disciplina l’occupazione del suolo risalente al 2017 e la costruzione di un percorso culturale utile a portare gli operatori a condividere l’idea in epoca posto covid di un passaggio dal concetto di semplice occupazione suolo ad un progetto di spazio pubblico con l’eventuale supporto dell’università, con il confronto di altre realtà virtuose. Da qui la volontà dell’amministrazione manifestata per fatti concludenti legata ad una scelta politica che mortifica purtroppo in primo luogo la nostra partecipazione al confronto».

«Per sgombrare il campo da fraintendimenti siamo ovviamente contrari a situazioni di abusivismo. Confcommercio condanna fermamente ogni forma di illegalità e riconosce l’importanza di interventi volti a al restituire decoro la città, non solo le aree centrali. Ma proprio per l’importanza degli interventi da adottare e per l’impatto che questi andranno necessariamente a produrre sulle attività di tanti onesti operatori, ritiene indispensabile che le misure siano ben studiate Prendiamo atto che la strada scelta dell’amministrazione in questa circostanza va in direzione diversa da quella da noi auspicata e ci auguriamo che per il futuro vengano create le condizioni per interventi realmente condivisi adeguatamente strutturati».

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