Vertenza Alival: a Ponte Buggianese c’è l’accordo per ricollocare i lavoratori, a Reggio no

A Reggio Calabria disoccupati, a Ponte Buggianese ricollocati. Assume contorni decisamente diversi la prospettiva che segue il licenziamento dei dipendenti dei due stabilimenti Alival, in Calabria e il Toscana. In provincia di Pistoia è stato, infatti, siglato, ed è stato definito proprio come un patto di comunità, l’accordo con il quale i dipendenti licenziati potranno essere ricollocati in altre aziende.

La rete di protezione

Un obiettivo reso possibile da sette aziende finora resesi disponibili a valutare l’assunzione e dallo sforzo congiunto di Comune e Regione. L’accordo siglato è aperto ad altre aziende che vogliano farsi avanti per assumere, beneficiando dei contributi messi a disposizione dalla Regione. Le misure riguardano i datori di lavoro privati che diano occupazione ai lavoratori provenienti da licenziamenti collegati a crisi di particolare rilevanza. A disposizione anche voucher aziendali per la riqualificazione professionale.

All’epoca dell’annuncio della chiusura i dipendenti erano 69 poi, complice l’indotto rilevante, in carico ad Alival sono rimasti i 29 che sono stati licenziati. Per loro è stata messa a punto una rete di protezione. La stessa che i sindacati reggini hanno invano invocato per i 65 dipendenti (all’inizio erano 79, poi alcuni hanno accolto le proposte di trasferimento e altri sono usciti prima) rimasti in carico ad Alival. Loro dal primo aprile saranno disoccupati. L’ultimo gruppo firmerà lunedì 20 marzo il verbale di conciliazioni presso la sede di Confindustria Reggio Calabria.  

L’amarezza dei sindacati

«Da aprile dello scorso anno sollecitiamo le istituzioni a fare quadrato attorno ai lavoratori. Oggi dobbiamo constatare che nessun risultato è stato conseguito. In Toscana le istituzioni si sono mosse, invece, trovando soluzioni per i lavoratori. Qui non è avvenuto e, mentre i lavoratori firmano il loro licenziamento, ancora siamo in attesa di risposte e della nuova riunione del tavolo tecnico – istituzionale in prefettura», affermano amareggiati i sindacati.

«Ancora nulla si muove. Anche se il tempo è scaduto, attendiamo la convocazione del tavolo per avere notizie di quelle aziende interessate ad assorbire una ventina di dipendenti e di cui, in occasione dell’ultima riunione, la Camera di Commercio aveva riferito. Purtroppo non abbiamo saputo più nulla», affermano ancora i sindacati.

Due destini

Mentre a Reggio, dipendenti e stabilimento sembrano destinati e non potere contare su alcun futuro, a Ponte Buggianese, messa a punto la rete di protezione dei lavoratori, adesso si lavorerà anche per reindustrializzare il sito produttivo.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google