giovedì,Aprile 25 2024

Vertenza Alival a Reggio: soluzione per 20 dipendenti, i sindacati chiedono di più

Servono garanzie per tutti i lavoratori che resteranno disoccupati. Tavolo aggiornato al prossimo mese

Vertenza Alival a Reggio: soluzione per 20 dipendenti, i sindacati chiedono di più

Si aspettavano di più da questa seconda riunione del tavolo tecnico istituzionale in prefettura, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil che stanno seguendo la vertenza Alival. Una seconda riunione che si è fatta attendere per oltre due mesi.

Mentre il caseificio di San Gregorio a Reggio Calabria ha chiuso battenti da circa un mese ormai e si avvicina la scadenza del 31 marzo in cui una settantina di dipendenti, al netto di quanti potrebbero mantenere l’intenzione di trasferirsi, resteranno disoccupati, nell’incontro di oggi è mancata ancora la concretezza necessaria. La riunione è stata aggiornata al prossimo mese.

I sindacati restano preoccupati e, per molti aspetti, anche delusi. Mancano impegni specifici. Qualche spiraglio si sta aprendo, grazie all’interlocuzione avviata sul territorio metropolitano dalla Camera di Commercio. Bisogna, tuttavia, allargare questa base, lavorare per garantire la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e sollecitare la Regione.

Il tavolo tecnico istituzionale

Al tavolo presieduto dal prefetto Massimo Mariani, con Nicola Rodi, segretario generale Flai Cgil Reggio Calabria, Romolo Piscioneri, segretario generale della Cisl Città Metropolitana reggina e Antonio Zavettieri, segretario regionale Uila Uil Calabria, i rappresentanti Alival, dottori Ignizio e Fiore, anche i rappresentanti istituzionali. Presenti la senatrice Tilde Minasi, da remoto la vicepresidente della Regione Calabria Giuseppina Princi, con l’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese e i dirigenti di settore Lavoro e Sviluppo Economico rispettivamente Roberto Cosentino e Paolo Praticò, i sindaci facenti funzioni di Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti, il presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana, il vicepresidente di Confindustria Reggio, Filippo Arecchi.

Sindacati: «Ci aspettavamo di più»

«L’obiettivo della reindustrializzazione del sito resta per noi la strada che da sola garantirebbe la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Questo è il nostro obiettivo irriducibile. Essa garantirebbe, altresì, la prosecuzione dell’attività di uno stabilimento capace ancora di produrre con qualità. Ad oggi, però – spiegano i sindacati – la perdurante assenza di aziende candidate a rilevarlo non ci fa ben sperare. Noi non demordiamo e intanto continuiamo a sollecitare le istituzioni affinché tutelino chi resterà disoccupato. Siamo delusi.

Nonostante gli impegni assunti e il tempo trascorso, abbiamo registrato poca concretezza oggi al tavolo. Un passo in avanti è stato compiuto dalla Camera di Commercio che ha parlato di otto aziende che potrebbero, con i dovuti incentivi, essere interessate ad assumere una ventina di dipendenti prossimi alla disoccupazione. Un segno di apertura di cui ringraziamo il presidente Antonino Tramontana e che accogliamo con favore. Tuttavia, non può bastare. Dobbiamo allargare questo bacino di reinserimento», spiegano ancora i sindacati.

«Chiediamo alla Regione di individuare e mettere in campo tutti gli strumenti possibili e di sua competenza per incoraggiare le imprese ad assumere. In particolare ad assumere chi dal primo aprile resterà disoccupato. Il tempo scorre, noi continueremo a sollecitare. Confidiamo nella prossima riunione del tavolo. Intanto il prossimo primo febbraio avremo un’altra riunione in sede Cisl per discutere della seconda fase di piano sociale oggetto della recente riunione a Milano», concludono i sindacati.

La delusione di Versace

Deluso è anche il sindaco metropolitano ff Carmelo Versace. «Il 18 novembre erano stati presi degli impegni ben precisi e, a distanza di mesi, ci ritroviamo di fronte ad un ulteriore insopportabile rinvio. Attualmente nessuna risorsa è stata messa a disposizione di quelle aziende in grado, magari, di ricollocare il personale.

Diversamente va dato merito al presidente della Camera di Commercio, Ninni Tramontana, d’essere riuscito in un’opera di coinvolgimento degli imprenditori della Città Metropolitana che hanno dato una prima disponibilità all’assorbimento di una piccola parte dei lavoratori ex Alival. Queste aziende le incontreremo nei prossimi giorni, accompagnando l’intero processo in maniera attenta».

Queste le considerazioni del sindaco metropolitano ff, Carmelo Versace, che con il sindaco ff del Comune reggino, Paolo Brunetti, era accanto ai sindacati al momento di riferire l’esito della riunione ai dipendenti in attesa fuori dalla prefettura.

Calabrese: «La Regione farà la sua parte»

Dal canto suo la Regione, per voce dell’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, chiarisce.

«Ricevuti i pochi documenti che l’azienda si era impegnata a fornire alla Regione per avviare la ricerca di possibili acquirenti, anche noi ci siamo mobilitati. È stata un’attività che, però, non ha finora prodotto risultati, purtroppo. Come settore Lavoro, vista l’irremovibilità dell’azienda con riferimento alla decisione di chiudere, dobbiamo attendere lo status di disoccupazione per potere intervenire, per quanto nelle nostre competenze, con le risorse nel campo della formazione e del reinserimento. Ciò non toglie che saremo disponibili, nel rispetto delle procedure, a fare la nostra parte se il quadro dovesse mutare.

Collaboreremo, come già stiamo facendo con la Camera di Commercio di Reggio Calabria, con le altre istituzioni se dovessero esserci imprese o aziende interessare a rilevare il sito oppure ad assorbire il personale. Non credo che alcun ente sia venuto meno ai propri doveri. Il nodo resta la difficoltà di trovare aziende che rilevino un grande sito produttivo in dismissione. Anche noi le abbiamo cercate. Le polemiche non servono. Siamo tutti dalla stessa parte, cioè quella dei lavoratori calabresi», conclude l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese.

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