Dal Terminal crociere alla pista ciclopedonale, con il waterfront del porto si consolida il rapporto tra Reggio e il mare – VIDEO

Dalla visione alla progettazione. Si avvicina a prendere forma, conferendo all’infrastruttura un ruolo di primo piano nella prospettiva dell’atteso waterfront di Reggio Calabria, la riqualificazione del molo di levante del porto reggino.

Presentati questa mattina, nei nuovi uffici dell’autorità di Sistema portuale dello Stretto, quattro progetti finanziati con quasi 23 milioni di euro.

«Progettare è oggi un atto collettivo, in cui convivono responsabilità e generosità. Nel caso della progettazione della riqualificazione del porto di Reggio Calabria la generosità, che è elemento essenziale nel nostro modo di vivere e fare architettura, ha consistito nel capire come proiettare il porto in modo competitivo e qualitativo. Ci siamo interrogati su come aprire l’area alla città, in modo che potesse diventare parte integrante del tessuto cittadino e contribuire a qualificarne il paesaggio. Ecco che la visione di un parco che connette terra e acqua, al contempo, costituisce un modo nuovo di attraversare un territorio come quello di Reggio Calabria e dello Stretto».

Quattro progetti

Questa la visione del porto di Reggio Calabria che unendo il mare alla sua città traccerà nuove possibilità di interazione e nuove opportunità di sviluppo. Essa è stata illustrata dall’architetto Alfonso Femia, presidente e amministratore delegato Atelier(s) Alfonso Femia che ha sviluppato, con i consulenti locali Michelangelo Pugliese, architetto paesaggista Studio tecnico Artuso architetti associati, i progetti fattibilità tecnico-economica, su incarico dell’autorità di Sistema Portuale dello Stretto.

«Un nuovo terminal crociere, l’adeguamento e il potenziamento con nuovi ormeggi e un sistema di pensiline per la stazione dei mezzi veloci. Una pista ciclopedonale che attraverserà longitudinalmente tutto il porto, al di fuori dei circuiti di security e quindi consentendo a chiunque di godere del porto senza interferire con le attività. Poi ancora le infrastrutture della Security e un intervento di riqualificazione di tutta di tutta la banchina di levante, la vecchia e la nuova.

Ecco i quattro interventi del valore complessivo di circa 23 milioni di euro, di cui due sono già in conferenza di servizi, e quindi fra qualche settimana pronti per andare in gara. Per gli altri due le conferenze saranno avviate presto. Aggiungo che con altri 23 milioni di euro del piano nazionale complementare al Pnrr, sui tre porti principali del sistema, Messina, Reggio e Milazzo, a breve partiranno i lavori di elettrificazione delle banchine. Ciò consentirà alle navi ormeggiate di spegnere i motori, riducendo le emissioni atmosferiche e acustiche». Lo ha spiegato Mario Mega, presidente dell’autorità di Sistema Portuale dello Stretto. Presenti alla conferenza stampa anche Massimiliano Maccarone, direttore dell’area Tecnica dell’Autorità, e Alberto Porcelli, del comitato di gestione dell’autorità di Sistema Portuale dello Stretto.

I fondi

«Le opere sono finanziate per la maggior parte con i fondi della finanziaria di due anni fa che l’onorevole Cannizzaro, che non smetterò mai di ringraziare, è riuscito a farci mettere a disposizione.

Un momento importante perché siamo allo snodo amministrativo quello che tra qualche mese ci consentirà di avviare le gare sperando che già da metà del 2024 possono avviati i cantieri». Così ha spiegato ancora Mario Mega, presidente dell’autorità di Sistema Portuale dello Stretto.

La somma complessiva di quasi 23 milioni di euro. La pista ciclabile sarà finanziata interamente dall’Autorità per un importo di 5milioni e 600mila euro. Essa – ha annunciato il presidente Mega – sarà parte della ciclovia della Magna Grecia. Presto sottoscriveremo apposita convenzione con la Regione».

Gli altri tre interventi saranno finanziati con i 15 milioni dell’emendamento Cannizzaro e 2 milioni e 200mila euro attinti dal bilancio dell’autorità.

Le attese e gli impegni

«Una trasformazione attesa da tempo. Questa connessione tra porto e città, al netto dell’imponenza dell’opera, ci fa ben sperare rispetto per uno sviluppo complessivo del nostro territorio. Già l’abbattimento degli ecomostri restituisce decoro a un’area importante che questi progetti consegneranno alla città funzionali oltre che fruibili». Questo il commento del sindaco metropolitano ff Carmelo Versace.

«È una anche per noi quella di riuscire a fornire servizi di qualità affinché la dimensione turistica e crocieristica che questo porto si appresta ad assumere, trovi un territorio all’altezza di cogliere le opportunità di sviluppo». Queste le considerazioni del sindaco ff del comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, cogliendo anche la sollecitazione del presidente Mega.

«Era essenziale intervenire sulle strutture di accoglienza e sulla riqualificazione del porto. Adesso anche la città dovrà crescere. Il percorso avviato va certamente accompagnato e, come già siamo stati parte attiva fino adesso, sono certo che il seguito verrà da sé». Così l’assessore comunale Trasporti e Mobilità, Domenico Battaglia.

«Se penso al Museo del Mediterraneo, ai forti investimenti concentrati in questa zona e alla promozione compiuta, soltanto pochi giorni fa, alla Fiera di Rimini, intravedo un futuro roseo ormai alle porte. Nel 2024 inizieranno a palesarsi i primi segnali di questo cambiamento». Così il consigliere metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Giordano.

«Noi ci siamo e sposiamo a pieno la visione del porto nell’alveo di uno sviluppo complessivo del nostro territorio. Finalmente avremo quel salotto che ci è mancato per accogliere i nostri turisti». Così il presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana.

Reggio e il suo mare

Pur valorizzando la dimensione commerciale di questo porto, è l’anima turistica a prevalere.

«Coerentemente con la programmazione del Comune, che ha già messo in campo il progetto del Museo del Mediterraneo e la riqualificazione del rione Candeloro, il molo di levante del porto coincide con la parte terminale di water front cittadino molto bello.

Dunque il porto dovrà coniugare gli usi urbani con le funzioni tipiche di un’infrastruttura che, in questa zona, saranno ovviamente orientate ai passeggeri, piuttosto che alle merci.

In questa prima fase primo step non andrà perduta alcuna delle funzioni attuali, al momento tutte concentrate sul molo di levante, compresi i posti da diporto. Quando il piano regolatore sarà adottato, sarà possibile spostare a nord, con la costruzione delle nuove darsene, il traghettamento verso la Sicilia e il diportismo. Nella nuova darsena a nord per i diportisti ci sarà anche la possibilità di spazi maggiori, quindi più posti barca, e pure servizi per la piccola cantieristica.

Il documento di programmazione strategica, il cui iter di approvazione è alle batture finali, ci consentirà di avviare tra qualche settimana la redazione del nuovo piano regolatore. Al suo interno abbiamo previsto le nuove darsene a nord per liberare le attuali banchine, compresa quella Margottini, dedita al servizio crocieristico. Realizzando 10 – 15 punti di ormeggio per yacht di lusso il porto di Reggio diventerà un hub fondamentale nello Stretto, intercettando anche una tipologia di traffico molto redditizia per i territori. Aggiungo che proprio la banchina Margottini sarà al centro di un importante intervento di ristrutturazione, proprio per prepararla a questa destinazione. Altri 10 milioni di euro di fondi Zes, nella maggiore misura, e di fondi del nostro bilancio». Così ha spiegato ancora il presidente Mario Mega.  

Un progetto contemporaneo, condiviso e competitivo

«Aree verdi, un sistema eolico non impattante sul paesaggio, pensiline in metallo cangiante e la ceramica come elemento narrativo. Sono solo alcuni dei tratti di pregio di questo progetto che mira ad attrarre la linea urbana al confine tra porto e costa», ha sottolineato l’architetto Alfonso Femia.

«Soprattutto in luoghi come il porto, che spesso sono percepiti come distanti e separati dalla città, è necessario contribuire a cambiare la cultura del progetto. Siamo contenti di avere registrato, durante questo iter, fattive sinergia e collaborazione tra Autorità portuale, Città Metropolitana e Comune. Tutti hanno partecipato anche con critiche costruttive che ci hanno permesso, passo dopo passo, di migliorare il progetto che deve essere appunto un atto di comunità e di responsabilità.

Questo è un progetto contemporaneo caratterizzato da ibridazione funzionale, e quindi dal mantenimento di tutte attività del porto, e che sono poi le sue peculiarità. Centrale è anche la graduale spinta verso la nuova blue economy, nel rispetto degli equilibri del progetto. La proiezione verso la città, con il costruendo museo del Mediterraneo e il suo Lungomare, consentirà al porto di innestarsi nel tessuto anche produttivo del territorio. La riqualificazione degli uffici prevedrà anche la possibilità di insediamento di attività commerciali.

Anche una dimensione crocieristica che andrà a integrarsi con quella del porto di Messina, in una visione integrata dello Stretto. Una dimensione urbana dalla importante scala umana che certamente impatterà positivamente sulla città». Così ha sottolineato ancora l’architetto Alfonso Femia.

Verso il piano regolatore…fermo al 1960

A buon punto anche l’iter per la redazione del nuovo piano regolatore, che per il porto di Reggio Calabria è fermo al 1960. Nel giro di qualche settimana è atteso il provvedimento finale relativo all’iter del documento di Programmazione strategica di Sistema, propedeutico alla redazione del piano.

«Il documento di programmazione strategica è stato adottato dal comitato di gestione. In occasione della conferenza di servizi sono stati ottenuti i pareri favorevoli di tutti i Comuni del nostro sistema portuale. Abbiamo anche avviato la fase dei pareri con le regioni Siciliana e Calabria. Questa si sta concludendo in questi giorni con le giunte regionali che stanno rilasciando, come già sappiamo, il loro parere positivo. C’è già anche il nullaosta della conferenza nazionale delle autorità di Sistema presieduta dal vice ministro Rixi.

Nel giro di qualche settimana avremo il provvedimento finale e potrà partire la redazione di tutti i piani regolatori. Ritengo che questo sia un passaggio oramai molto vicino. Velocemente ci doteremo del nuovo strumento di programmazione, utile anche per procedere con la fase successiva della riqualificazione del porto reggino», ha concluso Mario Mega, presidente dell’autorità di Sistema Portuale dello Stretto.  

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google