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Reggio, dietro le sbarre c’è il Mare Fuori: al teatro Cilea il musical ispirato alla serie Rai di successo – FOTO e VIDEO

Ambientate a Napoli nell’Istituto penale Minorile, le storie di giovani provenienti da contesti familiari e sociali mafiosi o disagiati. Messi alla prova dalla detenzione, scoprono il desiderio di amore e libertà

Reggio, dietro le sbarre c’è il Mare Fuori: al teatro Cilea il musical ispirato alla serie Rai di successo – FOTO e VIDEO

Abbraccia ed emoziona tutte le generazioni il musical Mare Fuori ispirato alla serie Rai con ascolti e visualizzazioni da record, pronta a tornare sullo schermo con la quarta stagione. Al teatro Cilea di Reggio Calabria lo spettacolo diretto da Alessandro Siani, che sapientemente mescola il profondo dramma con una inedita comicità, apre il suo tour calabrese grazie all’intuizione di Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno con “L’Altro Teatro”. Stasera si replica al teatro Cilea, sempre alle ore 21. Venerdì 26 gennaio (ore 20. 30), sabato 27 gennaio (ore 20. 30) e domenica 28 gennaio (ore 18. 30) saranno le altre tappe in Calabria, al Teatro Rendano di Cosenza. Il “prison drama”, successo Rai-Picomedia diretto da Ivan Silvestrini, dunque è anche un musical.

Un altro modo di stare al mondo

Siamo a Napoli. Giovani detenuti all’interno dell’istituto penale minorile, che nella città partenopea si trova a Nisida, hanno la possibilità di scoprire un altro modo di stare al mondo. Cercando un altro cammino, quando lo trovano, riconquistano i loro sogni e un’opportunità di liberarsi dalla vita precedente ostaggio del sistema, della Camorra e della miseria. Un viaggio dietro le sbarre ma con il Mare fuori. Questa la storia di questi giovani provenienti da contesti familiari e sociali mafiosi o disagiati che, messi alla prova dalla detenzione, che scoprono il desiderio di amore e libertà.

L’intensità della lingua napoletana anche nella musica

Tutto questo di Mare Fuori è l’anima, narrata nella lingua napoletana, quella in cui prende forma nella vita dei ragazzi. Una lingua capace di diventare, con la forza emotiva che genera, intensamente universale e collettiva e che ritroviamo anche nel musical, complici le colonne sonore particolarmente pregnanti e anch’esse fortemente identificative della serie e delle storie. La musica, già parte integrante nella narrazione della serie, diventa naturalmente direttrice privilegiata nello spettacolo.

Ispirato alle vicende della serie, il musical si articola poi anche in modo proprio e inedito. Un cast composto da talentuosi cantanti e ballerini e anche da alcuni degli attori della serie, qualcuno dei quali si racconta anche in modo inatteso.

L’Amore, la salvezza e il sangue

C’è l’amore travagliato tra Rosa Ricci (interpretata dalla stessa amatissima attrice della serie Maria Esposito) e Carmine Di Salvo (intrepretato dal ballerino Matteo Zenzola, vincitore dell’ultima edizione di Amici), Giuletta e Romeo o forse i Promessi Sposi dei nostri tempi. Poi c’è il personaggio di Totò, interpretato sul palco come sul set della prima serie da uno strepitoso Antonio Orefice che sorprendere ed emozionare il pubblico. Ci sono i forti e anche ingombranti legami familiari, l’amicizia, le paure, il riscatto, quello compiuto nella salvezza dei sentimenti e quello soffocato nel sangue. Emozioni che arrivano grazie all’intreccio tra dialoghi, coreografie, canzoni, musica e scenografie originali, affidate in larga parte ad una straordinaria riproduzione digitale. Così in un attimo si sale dal cortile del carcere alla sua terrazza, dal salone comune alla Napoli by night, dalle celle all’intimità di un sogno o di un desiderio.

C’è anche spazio per il metateatro con i ragazzi impegnati in attività teatrali oltre che musicali in carcere e poi c’è anche l’impronta comica che smorza e intrattiene, non sminuendo ma caratterizzando il tormento che i ragazzi attraversano. Una dramma che non risparmia colpi di scena e violenza, sfociando alla fine in corale e vibrante speranza.  

Mare Fuori arriva, così, anche a teatro portandosi al di là delle sbarre dentro il cuore di tutte le generazioni. Ieri sera al teatro Cilea di Reggio Calabria presenti grandi, adolescenti e piccini, tra i quali il piccolo Salvatore Cara che già sa a memoria l’ormai celebre sigla “O mar for”, cantata da Matteo Paolillo, interprete della serie Rai nel ruolo di Edoardo Conte.

Il cast di attori, ballerini e cantanti

Tra i 22 protagonisti, sul palco con gli attori della serie Antonio Orefice (Totò)Giuseppe Pirozzi (Micciarella)Antonio D’Aquino (Milos)Enrico Tijani (Dobermann) e Carmen Pommella, la guardia della sezione femminile del carcere, anche Emanuele Palumbo, Leandro Amato, Antonio Rocco, Christian Roberto (Filippo Ferrari), Giulia Molino (reduce dal format “Amici” e da “Sanremo giovani”), Bianca Moccia, Angelo Caianiello, Pasquale Brunetti, Yuri Pascale Langer, Sveva Petruzzellis, Anna Capasso, Fabio Alterio, Benedetta Vari e molti debuttanti. 

Applausi ed emozioni per uno spettacolo che affronta temi importanti coltivando speranza come ci raccontano gli attori e cantanti Andrea Sannino e Giulia Luzi, che nel musical interpretano rispettivamente l’educatore Beppe e la direttrice dell’istituto penale minorile.

«Una grande responsabilità portare sul palcoscenico una serie di così grande successo. C’è sempre il rischio di deludere le aspettative. In realtà il musical è un viaggio a sé. Noi vogliamo semplicemente raccontare tutto il tormento che agita i giovani protagonisti e arrivare al pubblico in due ore di spettacolo. Impresa non facile ma il calore che abbiamo ricevuto a Napoli per le prime tappe del tour ci ha incoraggiato molto. Adesso siamo a Reggio Calabria, dove ci sono un mare straordinario e questo teatro davvero bellissimo e dalla storia importante. Il tour proseguirà fino a marzo». Così l’attore e cantante Andrea Sannino che si è poi soffermato su alcune caratteristiche del musical e del cast.

Un potente messaggio di speranza

«La lingua napoletana nella serie ha l’ausilio dei sottotitoli che nella trasposizione in teatro non ci sono. Nonostante ciò, non abbiamo sacrificato questo aspetto essenziale della narrazione che dunque abbiamo mantenuto con qualche piccolo accorgimento, magari non qui in Calabria perché ci sentiamo veramente in famiglia. L’interazione tra noi cantanti e ballerini e gli attori è stata entusiasmante. Siamo un gruppo meraviglioso, molto variegato anche nell’età. Ci sono attori di teatro che hanno trent’anni di esperienza e altri giovanissimi. Ma questa è stata ed è una ricchezza. Mettendo insieme esperienze e sensibilità, abbiamo capito che il messaggio che siamo chiamati a veicolare è potente e pieno di speranza. Una responsabilità che condividiamo fino in fondo». Infine Andrea Sannino ha condiviso una riflessione sui contenuti impegnativi della storia, anzi delle storie.

«Mi sono chiesto da genitore di due bambini, di tre e otto anni, se alcune delle scene fossero troppo crude e forti, più pericolose per la possibilità di un fenomeno emulativo che educative e portatrici di riflessioni. Credo che la risposta sia nella responsabilità degli adulti di essere accanto, di affiancare e dialogare. Il carcere non è un luogo ameno e, tuttavia, può essere un luogo di speranza. Uno spettacolo può finire ma la speranza no, quella non finirà mai». Così conclude anche lo spettacolo Andrea Sannino.

Uno sguardo dentro il disagio giovanile

«È un progetto ambizioso quello di raccontare tre stagioni in uno spettacolo teatrale da due ore due ore, due ore e mezza. Il lavoro di sintesi è stato necessario ma non mancano anche inediti colpi di scena che sorprenderanno chi verrà a vederci in teatro. Scegliere di rappresentare sul palcoscenico una serie di successo come Mare Fuori – racconta la cantante e attrice Giulia Luzi – inevitabilmente comporta la disamina della condizione complessa del disagio giovanile. Noi lo raccontiamo mantenendo come fulcro la speranza, che resta un tema centrale anche quando a un certo punto nella storia sembra soccombere. Troverà una nuova strada per rifiorire. Le storie di questi ragazzi traboccano di speranza e, dunque, non manca l’amore. C’è quello nato fra due ragazzi, Carmine e Rosa, che appunto appartengono proprio a due famiglie rivali di Napoli, i Di Salvo e i Ricci. La loro è una storia d’amore alla Romeo Giulietta, a me è particolarmente cara.

Poi ci sono tante altre tematiche come la dipendenza da droga e l’omosessualità. Io interpreto la direttrice dell’ipm, che in realtà ha le caratteristiche di entrambe le direttrici, Paola Vinci interpretata da Carolina Crescentini e Sofia Durante interpretata da Lucrezia Guidone, che si sono succedute nella serie. Sono felice di come abbiamo lavorato con Alessandro Siani a questo ruolo che per me era un pò una sfida. In passato ho interpretato ragazze, bambine, sempre stata abbastanza al passo con la mia età. Adesso con i miei trent’anni arriva un ruolo maturo e stimolante», così conclude la cantante e attrice Giulia Luzi.

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