domenica,Aprile 28 2024

“Siderno a teatro”, al via la minirassegna con tre spettacoli in vernacolo

Si comincia domani, alle 20.30, con la rappresentazione teatrale "Prendi questa mano zingara"

“Siderno a teatro”, al via la minirassegna con tre spettacoli in vernacolo

Teatro si, ma in vernacolo. L’idea è di Antonio Tassone che, con Ercole Macrì, ha coinvolto l’associazione Blusbarre, guidata da Ivana Galluzzo, per una iniziativa di notevole portata culturale. In collaborazione con l’amministrazione comunale, domani inizierà una minirassegna teatrale che prevede tra marzo e aprile tre spettacoli in vernacolo che caratterizzeranno la prima edizione di “Siderno a teatro”. La rassegna si terrà al Cinema Teatro Nuovo, con la direzione artistica di Pietro Procopio, del Teatro Hercules di Catanzaro, ben noto per le sue indubbie capacità professionali nel settore. Il primo spettacolo, quello rappresentato domani, ha per titolo “Prendi questa mano zingara” a cura proprio della Compagnia del Teatro Hercules di Catanzaro con la regia di Piero Procopio, una commedia esilarante in due atti.

Il cartellone è, poi, arricchito da un programma che prevede, per il 4 aprile, la commedia “Santuzza me mugghieri”, per la regia di Francesco Chianese, mentre per il 18 aprile è prevista la chiusura della rassegna sempre con la Compagnia Hercules di Catanzaro che porterà in scena la commedia in due atti “Abbasta ma e masculu”, ancora per la regia di Piero Procopio. Un cartellone decisamente interessante destinato a non deludere le aspettative del pubblico della Locride. L’inizio degli spettacoli è previsto per le ore 20.30. Ecco in anteprima una breve introduzione della prima rappresentazione teatrale. Nel 1969, in una masseria del profondo sud, vive la vedova Donna Lucrezia Scalamandrè, ricca proprietaria terriera, insieme al figlio nullafacente e donnaiolo Ruggero il quale per riuscire ad onorare il desiderio del defunto padre di avere un erede maschio, genera figli con le mogli dei coloni della masseria. Ma, per una sorta di punizione divina, tutte e tre le creature sono femmine.


Don Ruggero si ritroverà negli anni a dover mantenere tre donne e le rispettive figlie suo malgrado, rimpiangendo l’unica donna che era riuscita a spezzargli il cuore molti anni prima: Zaira, bellissima e fascinosa gitana che preferì sparire dalla sua vita, vittima di un inganno ordito dalla arcigna donna Lucrezia. Don Ruggero perdutamente innamorato di Zaira, non avendo alcuna notizia per riuscire a rintracciarla, convoca sistematicamente cartomanti e gitane, con il pretesto ufficiale di farsi predire il futuro su come sarà il raccolto dell’anno, ma con il vero intento di poter rincontrare l’amore della sua vita. Ma pochi giorni prima che il primo uomo sbarcasse sulla luna, l’arrivo alla masseria del Sole, in un primo momento del giovane Nino e di Zaira subito dopo, provocherà non pochi scossoni sugli equilibri già fragili della tenuta, creando equivoci, intrighi e colpi di scena al buio, alla luce del sole, e al chiaro di luna.

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