sabato,Aprile 27 2024

Cina, al via le manovre militari intorno a Taiwan

Pechino mostra i muscoli dopo visita di Nancy Pelosi nell'isola. Taipei: «Siamo pronti alla guerra, pur senza cercarla»

Cina, al via le manovre militari intorno a Taiwan

La Cina ha dato il via, alle 12 locali (6 in Italia), alle più grandi esercitazioni militari mai fatte intorno a Taiwan in un crescendo di tensioni in risposta alla visita sull’isola della presidente della Camera Usa Nancy Pelosi. I media ufficiali ricordano che si tratta «di manovre militari e d’addestramento su vasta scala» che includono lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missili in sei aree marittime off-limits a navigazione e sorvolo, in una prova di forza dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). Più aree sconfinano nelle acque territoriali e interne di Taiwan, oltre che nella zona economica esclusiva del Giappone. 

Le forze armate di Taiwan «operano come al solito e monitorano ciò che ci circonda in risposta alle attività irrazionali» della Repubblica popolare cinese «con l’obiettivo di cambiare lo status quo e di destabilizzare la sicurezza della regione». Lo afferma in una nota il ministero della Difesa di Taipei all’avvio delle manovre militari cinesi su vasta scala intorno all’isola. «Non cerchiamo l’escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità. Sosterremo il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra e con l’atteggiamento di ‘non intensificare i conflitti e non causare controversie».

Il capo della diplomazia Ue Josep Borrell ha condannato le «esercitazioni militari mirate» della Cina intorno a Taiwan, osservando che la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi sull’isola non è una motivazione valida. «Non c’è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per un’attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan», ha scritto Borrell su Twitter. «È normale e di routine per i legislatori dei nostri Paesi viaggiare a livello internazionale. Incoraggiamo tutte le parti a mantenere la calma, esercitare moderazione e agire con trasparenza», ha aggiunto Borrell, a Phnom Penh per l’Asean.

I ministri degli Esteri del’Asean, i 10 Paesi del sudest asiatico (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam), hanno avvertito che la crescente situazione di tensione intorno a Taiwan potrebbe innescare «conflitti aperti», mentre la Cina si prepara a tenere «manovre militari mirate» su vasta scala circondando l’isola. I ministri, in una dichiarazione congiunta, hanno affermato che la situazione «potrebbe destabilizzare la regione e alla fine potrebbe portare a errori di calcolo, gravi confronti, conflitti aperti e conseguenze imprevedibili tra le principali potenze».

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