Consiglio comunale Reggio Calabria, Minnella: «Il secondo tempo dell’arroganza continua»

«L’ennesimo indecoroso spettacolo è andato oggi in scena in quello che dovrebbe essere il consiglio comunale di Reggio Calabria ed invece si manifesta ad ogni seduta come un circo di teatranti e di scarsa qualità per giunta». Così in una nota Giuseppe Minnella, Portavoce Provinciale Movimento Sociale Fiamma Tricolore, Federazione di Reggio Calabria

«Tra componenti della maggioranza ridotti in grandissima parte a figurine mute, utili idioti comandati solo all’alzata di mano, (di alcuni ad oggi non si conosce nemmeno la voce) ed una minoranza ridotta ad “Armata Brancaleone”, fino ad un Pazzano che fino ad oggi ha avuto stessa utilità del pulsante che sui mezzi pubblici riporta la dicitura “rompere il vetro in caso di emergenza” si doveva votare, tra l’altro, l’importantissimo punto riguardante l’approvazione del bilancio consolidato per l’anno 2019 del comune di Reggio Calabria che, nemmeno a dirlo, si chiude con un passivo di 17 milioni di euro.

Tra scaramucce, batti e ribatti ed un Minicuci in streaming scatenato ma inconcludente, nessun intervento, uno che sia uno, ha sia in questa che nella passata seduta riguardato il tema all’ordine del giorno che non era l’installazione di una panchina in una remota via cittadina ma il bilancio della città in cui noi viviamo.

Opposizione che anche oggi esce con le ossa rotte ricevendo improperi da ogni lato incapace di un intervento sulla materia trattata anche in questa seduta!

Non un intervento che abbia infatti riguardato il bilancio e la situazione finanziaria del comune da parte del centro-destra: è ancora una volta solo il consigliere Filomena Iatì ad entrare nel merito denunciando in consiglio non solo l’incompletezza dei documenti forniti e lo scarsissimo lasso di tempo a disposizione ma, fatto ancor più grave, la mancata e negata audizione, da lei richiesta, degli amministratori della società partecipate che portano in dote milioni di euro di debiti!

In questo contesto con l’assist del “pulsante di emergenza”, alias Pazzano, si è registrato il secondo più ridicolo (il meglio doveva ancora venire) intervento della seduta, quello del presidente della commissione Bilancio, che rivangando la solita solfa trita e ritrita delle amministrazioni passate, ha continuato a rivendicare la trasparenza e capacità di una amministrazione che, secondo suo dire, ha salvato l’ente comunale dal dissesto. Dimentica forse l’avv. Neri che non fosse stato per la solita scialuppa lanciata dal ministro amico a Roma noi oggi saremmo con l’acqua non alla gola ma tre metri sopra le nostre teste. Dunque quale trasparenza? Di quale salvataggio parla? Ringrazi l’aiuto romano e abbia la decenza di stare zitto!

La ciliegina però la serve sempre lui, il leader maximo dell’assise che, sorridendo di fronte agli scivoloni di quella sorta di opposizione di “analfabeti funzionali” (come da lui definiti),  ha gioco facile nello sciorinare con teatrale orgoglio, ghigno e petto in fuori, la classifica di vivibilità 2020 delle città italiane che vede Reggio Calabria scalare una dozzina di posizioni. Perbacco!

Se qualche anno fa il paragone è toccato ad Oslo oggi è Lodi la città messa a paragone con Reggio Calabria: dimentica il sindaco di dire che la classifica è inficiata fortemente dalla situazione pandemica: molti parametri, come ad esempio la mortalità, sono “inquinati” dal fattore Covid19.

A meno che, dunque, qualcuno pensi che a Lodi abbiano la spazzatura al primo piano, non scorra l’acqua dai rubinetti in centro storico e le strade siano ridotte a groviera, caro signor sindaco, pensare che oggi a Reggio Calabria la qualità della vita sia migliore che a Lodi consiglierebbe la visita di uno specialista molto qualificato.

Il secondo tempo dell’arroganza dunque continua: mentre la città affonda la sua classe dirigente politica gongola in un mondo fatato che è frutto solo della propria immaginazione e/o malafede. Non c’è altra spiegazione.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google