Emergenza rifiuti nel reggino, Malaspina chiede l’accesso agli atti alla Regione

Riceviamo e pubblichiamo dal consiglire comunale Nicola Malaspina

Ancora una volta, una pessima vetrina per questa martoriata Città. Ancora una volta, Reggio balza all’onore della cronaca nazionale, sulla seconda rete televisiva della RAI, mettendo in mostra case assediate dai rifiuti, quartieri circondati dal pattume e sacchetti galleggianti. Una triste realtà, come ha anche ammesso in diretta l’assessore all’ambiente, resa ancora più triste dal naufragio di tutte quelle promesse elettorali che, poco più di 100 giorni orsono riempivano volantini, opuscoli e libricini di propaganda. Una triste realtà che si scontra contro quella sorta di miraggio chiamato discarica di Melicuccà. Nel corso degli ultimi mesi, lentamente, annuncio disatteso dopo annuncio disatteso, la Città ha iniziato a comprendere che dietro la frase: “Ripuliremo la città e in un mese risolveremo il problema”, si nascondeva solo un vuoto slogan e il disperato tentativo di prendere tempo, in vista della richiesta del saldo Tari. È opportuno ricordare anche che, nel corso del penultimo Consiglio Comunale, alla richiesta dell’opposizione di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria legata al mancato ritiro di rifiuti, il Sindaco ha risposto bollando i consiglieri del centrodestra come irresponsabili.

Ma, arrivati a questo punto, è legittimo chiedersi chi sia il vero irresponsabile. In sei lunghi anni nulla è stato fatto per evitare l’attuale disastro: nessun progetto, nessun programma e nessuna risposta non solo nei confronti dei cittadini, costretti a pagare importi salatissimi senza avere un servizio dignitoso, ma soprattutto alle altre istituzioni coinvolte e, nel caso specifico, il governo regionale “amico”  guidato da Oliverio, il quale in breve tempo è passato dai consigli ai solleciti.

Numerosi sono stati questi ultimi nei confronti del Sindaco di Reggio, comune capofila dell’ATO di Reggio Calabria. È sufficiente collegarsi al sito istituzionale della Regione Calabria, Dipartimento Tutela dell’Ambiente, per reperire la voluminosa documentazione, ricca di solleciti, disappunti e diffide indirizzate sia al Sindaco della Città di Reggio Calabria che a quello della Città Metropolitana. Basti qui ricordare, in ordine cronologico: la diffida ad adempiere, protocollo generale SIAR n. 0129772 del 21/04/2016, con la quale si intimava il comune di Reggio Calabria, capofila dell’ATO RC, ad approvare la Convenzione per la gestione del servizio rifiuti; il successivo sollecito, protocollo generale SIAR n. 0236225 del 25/07/2016, riguardante lo stesso argomento ed infine, il secondo sollecito protocollo generale SIAR n. 0295415 del 30/09/2016, con il quale la Regione Calabria annunciava, in caso di ulteriore inadempienza, “la nomina di apposito commissario ad acta”. Da quanto risulta dai documenti presenti sul sito istituzionale della Regione (nota protocollo generale SIAR n. 0197361 del 05/06/2018), questa attività di costituzione veniva esaurita dopo ben due anni. Considerato anche che, come richiesto dal presidente dell’Anci Calabria, la Regione Calabria aveva acconsentito a differire il termine per il subentro delle ATO, al 31/12/2018, il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio ha continuato a sollecitare l’ATO di Reggio Calabria, in particolar modo per quanto concerne il subentro nei rapporti contrattuali con i gestori degli impianti e delle discariche. In particolar modo, è necessario ricordare quanto scriveva il Direttore Generale pro-tempore nella nota protocollo generale SIAR n. 0374253 del 05/11/2018: “per il contratto inerente l’impianto di Reggio Calabria, in corso di stipula, si conferma che non contiene l’onere per lo smaltimento degli scarti di lavorazione, che quindi rimane a carico dell’affidante.

Al momento la Regione si avvale della discarica di proprietà della Sovreco spa, sita nel comune di Crotone, con contratto in scadenza a tutto il 31-12-2018. Si invita pertanto il comune capofila a prendere contatti con detta società per definire termini e criteri per l’utilizzo della discarica”. È ormai storia il fatto che la predetta proroga, relativa al subentro delle ATO, verrà nuovamente differita al 31/12/2019, e proprio in questo ultimo anno si fanno sempre più stringenti i solleciti nei confronti della Città Metropolitana. Già nei primi mesi del 2019, più precisamente in febbraio, la Regione, con nota protocollo generale SIAR n. 0057112, considerate le già evidenti criticità legate all’esaurimento delle discariche, invitava la Città Metropolitana a completare la propria dotazione impiantistica “comprendendovi le necessarie discariche di servizio alle piattaforme di trattamento”. Nei mesi successivi, la Regione indirizzava numerose note di sollecito riguardanti gli adempimenti del crono programma, la pubblicazione delle gare per lo smaltimento degli scarti di lavorazione e dell’umido, l’individuazione di siti idonei per la realizzazione di discariche di servizio, arrivando ad affermare che: ” l’inerzia di codesta Comunità non mancherà di riverberarsi negativamente anche sulla determinazione della percentuale di raccolta differenziata”.

Praticamente è impossibile riprodurre tutto il voluminoso carteggio indirizzato alla Città Metropolitana, ma, dal tono di tutte le note poc’anzi citate, inizia a delinearsi un quadro in cui risulta evidente chi è il vero (ir)responsabile dell’attuale disastro e soprattutto iniziano ad emergere tutte le inadempienze, non solo tecniche, non solo amministrative, ma anche finanziarie. Sì, finanziarie, poiché, come si evince dalla nota protocollo generale SIAR n. 0045176 dello 02/02/2021, che si allega congiuntamente alle schede contabili della Regione Calabria, il Comune di Reggio Calabria risulta essere debitore della Tariffa conferimento rifiuti, cito testualmente, “per i crediti vantati anni 2013/2014/2015 era stata concessa facoltà di rateizzazione, con piano di rientro decaduto per mancato pagamento puntuale delle rate; per dette somme è stata emessa Ordinanza di ingiunzione al pagamento n. 17054 del 27/12/2019 – al netto dei presunti crediti chiesti a compensazione -, il cui procedimento è sospeso in virtù dell’emergenza Covid.”. A tale importo, oggetto di recupero coattivo, bisogna aggiungere il mancato pagamento delle annualità 2016, 2017, 2018, 2019 che come verificabile dalla documentazione contabile regionale ammonta a circa 27 MILIONI, considerato che l’importo dell’anno 2019 risulta essere ancora provvisorio. L’insieme dei solleciti, delle diffide ed in ultimo la lettura dei freddi numeri ci consegna una situazione impietosa, a cui si aggiunge anche la mancanza di speranza, se, come affermato in più commissioni permanenti dal Dirigente del Settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria, al problema dei rifiuti si può porre fine in un unico modo, dotandosi di impianti moderni e funzionanti e di relative discariche di servizio ove conferire gli scarti di lavorazione. Chi promette la risoluzione del problema in pochi mesi, inganna se stesso e l’intera Città.

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